Una giovane vita mortificata dalle attività ludico-ricreative. Nasco come bambina ignara degli affari terreni, così estranea al mondo da necessitare il confronto e controllo costante con se stessa mediante il sempiterno “diario” (o quella collinetta di fogli imbrattati e disordinati, zelantemente nascosti nei cassetti della scrivania). Cresco dominata dalla musica e da tutti quei pezzi di legno su cui puoi fissare budello sintetico e corde di nylon. Ora il diario serve ad annotare i miei progressi, ma anche le cose che mi rendono debole, dall’amore all’odio. Odio odiare.