Da bambina consumavo ore a guardare la gente che passava sulla strada: in macchina o a piedi, persone sole o accompagnate, con un cane o un ombrello. Fantasticavo su che vita avessero, dove stavano andando, o qual era il loro punto di vista su di me. Ore intere se ne andavano così. Raramente in seguito ho avuto tutto quel tempo da dedicare all’osservazione. Me lo prendo adesso. Mi metto a una ipotetica finestra su una strada immaginaria e guardo cosa c’è oltre il vetro. Là fuori il mondo è ricco di piccoli pensieri e grandi emozioni.