Mi sono ricordato di lui, un’altra volta. Stavo staccando le foto per l’ultimo trasloco che avrei fatto in quella città. E c’era lui. Una foto in un parco. Lui suonava la chitarra e io cantavo. Quanta vita era passata da quel giorno, quanti capelli si erano imbiancati, quanta strada. Sarei stato in quella casa un’altra oretta. Mi ordinai di rimanere seduto perché tutte le cose lì dentro mi avrebbero fatto viaggiare nel tempo. Una casa, un giardino; storie, ricordi, sensazioni vere.