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raccontiamo emozioni
Reg. Trib. Napoli n° 5/2020

Valentina Caldarelli

Valentina è una trentenne con una smodata passione per l’arte. Ama viaggiare ed entrare in contatto con culture diverse. Adora la musica, il cinema, il teatro e ogni forma d’arte che l’uomo è capace di creare. Avendo fin da piccola una predilezione per le cose belle, forse perché nata a Napoli, una delle città più affascinanti del mondo, è stato inevitabile per lei innamorarsi della storia dell’arte, della musica di Pino Daniele, e dei film di Massimo Troisi e Totò.
La sua rubrica è ARTEteca.

SCAMPOLI DI PENSIERI

Valentina Caldarelli

Era una brava persona

Quando senti che una madre uccide il proprio bambino, un marito accoltella sua moglie, un prete molesta un ragazzino, un figlio ammazza i genitori, risulta davvero assurda la risposta che tutte le persone che conoscevano questi mostri danno ai giornalisti che vanno ad intervistarli: “Era una brava persona… madre premurosa, marito innamorato, parroco encomiabile, figlio affettuoso”. Due sono le cose che viene spontaneo pensare: o queste persone sono così superficiali da non aver mai notato nulla, oppure l’essere umano è così subdolo da riuscire ad ingannare proprio tutti.

 

SCAMPOLI DI PENSIERI

Valentina Caldarelli

Smetto di fumare


Fumo. Dopo il caffè. Per abitudine. Accendo una sigaretta in più quando sono nervosa, agitata o stressata. Trovo la scusa per accendermene un’altra quando parlo con un’amica, mentre aspetto il treno, in una pausa dallo studio o dal lavoro. Cado in tentazione anche quando, da sola, voglio farmi compagnia. Compagna maledetta di vuoti, insicurezze, paure o tensioni. Odio la mia incontrollabile smania di fumare un’altra sigaretta prima di andare a dormire. Prima o poi tutto questo smetterà di avere potere su di me .

SCAMPOLI DI PENSIERI

Valentina Caldarelli

Trent’anni

Avere trent’anni è certamente impegnativo. A trent’anni devi essere ormai maturo e pensare a crearti una famiglia. Devi assumerti delle responsabilità che non sempre sono semplici da affrontare. La differenza con trent’anni fa è però che oggi non abbiamo la possibilità di metterle in atto tutte queste belle cose. Esempio pratico sono i concorsi pubblici o gli annunci di lavoro. Tra i requisiti richiesti ce n’è uno ricorrente proprio carino: età non superiore ai ventinove anni. In pratica oggi i trent’anni non esistono.

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