Libere di amare-odiare lo short e il costume da bagno
Eviterò accuratamente di star qui a dire l’ennesima opinione sul dibattito da spiaggia – in ogni senso – che sta
Leyla Khalil, classe ’91. Italo-libanese, scrittrice e mediatrice linguistica, ha operato nel campo dell’accoglienza e assistenza migranti e scoperto per caso che è il lavoro che vuole fare da grande. Ha vinto il Premio Slow Food-Terra Madre del concorso Lingua Madre e da quel momento ha iniziato ad approfondire le tematiche di cibo, culture, integrazione. Ha pubblicato nel 2015 il suo primo romanzo, “Piani di fuga” (Ed. Ensemble) ordinabile in tutta Italia e online su Amazon e simili, ma già sta alle prese con nuovi taccuini e penne sparse per la camera. Di tanto in tanto, invece di scrivere, registra la sua voce. Bizzarro, ma se si pensa che il primo romanzo l’ha messo su unendo una sfilza di MMS è anche comprensibile.
La mia rubrica è La grasse matinée, fateci un salto!
Eviterò accuratamente di star qui a dire l’ennesima opinione sul dibattito da spiaggia – in ogni senso – che sta
“Ritrovarsi a Parigi” è un titolo accattivante, un’arma a doppio taglio: grandi aspettative, grandi rischi. La copertina è una di quelle
Ama svagarsi e divagar, Nader Ghazvinizadeh, ma col suo “I Cosmonauti” ci mostra che sulla scrittura gli restano alcuni punti
Suona come un noir rocambolesco, quello de “La Banda della culla”, di Francesca Fornario. La trama sembra studiata per far
Il titolo è ovviamente provocatorio. Teso a far riflettere chi pensa che ad approdare sulle sponde dei nostri mari siano
05Animali: da secoli presenziano con vari ruoli nelle narrazioni scritte e orali. In particolare oggi, però, mi piace pubblicare l’intervista
Oggi sono contrariata: sono scesa a Roma, mia città natale, per fare un cambio di armadio pronta a risalire a
Elvira Vigna in Niente da dire, edito da Gran Via Edizioni, racconta il tradimento nel Brasile della borghesia, quello piatto –
Lampedusa prima e dopo la crisi dei migranti: a raccontarcela, inaspettatamente, è l’autrice francese M.de Kerangal, che ne ricava un
In questi giorni ho posto sui social una domanda che ultimamente mi pongo spesso e che parla di indifferenza, mancanza
Il Libano raccontato con le parole che i libanesi stessi storpiano, lasciando trasparire le tracce del passato, delle tendenze presenti
Si occupa di pubblicità, manda avanti ricerche in ambito universitario, danza e, soprattutto, guarda il Libano da lontano con un’occhio
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