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raccontiamo emozioni
Reg. Trib. Napoli n° 5/2020

Francesca Zelli

Romana di adozione, inizia la sua carriera di blogger nel 2001, con un preistorico modem 56k. Nel periodo più nero della sua disoccupazione, acquista un posto nel web raccontando in chiave comica colloqui ed esperienze lavorative, con il nick Missesfits, che è stata una rubrica di facciunsalto. Oggi cura la rubrica sul suo lavoro, Wonder Social Woman, in cui parla del mestiere della Social Media Specialist e altre curiosità del web!

SCAMPOLI DI PENSIERI

Francesca Zelli

Gli imprevisti

Prepararsi a partire è come il momento prima dell’inizio di una festa. Dai un’ultima occhiata alla tavola, conti le posate, speri di non aver dimenticato niente e nessuno. Mentre sei in attesa che il campanello suoni e dia inizio alla realtà, il tuo piano mentale è infallibile. Dovrà essere un successo. Se qualcosa andrà storto, sarà colpa di quegli imprevisti che ad averli previsti sarebbe andato tutto perfettamente, come te l’eri immaginato. Così è, prima di partire. La valigia è così piena di aspettativa che uno vorrebbe quasi non partire mai e restare in quel momento lì, quando il successo è ancora assicurato.

SCAMPOLI DI PENSIERI

Francesca Zelli

La cacca delle ostriche

Rimasi sconvolta nello scoprire che erano le ostriche a fare le perle. Cioè, praticamente le perle sono la loro cacca? Fisher diceva che le ostriche vivono un’esistenza terribile e pericolosa. Ieri ne ho finalmente mangiata una e sono certa che di terribile hanno almeno il sapore. Che è più o meno quello di quando ti va l’acqua del mare nel naso. Mentre facevo smorfie domandavo a me stessa: quando si dice che un piatto costoso è buonissimo, stiamo mangiando il cibo o i soldi che vale? Perché se devo andare fallita per le ostriche preferisco comprare la loro cacca, che almeno non la devo mangiare.

SCAMPOLI DI PENSIERI

Francesca Zelli

Notte prima degli esami

Ho sempre avuto paura degli esami all’università. Vai a capire perché. Soprattutto, vai a cercare il motivo per cui, invece, le migliori dormite della mia vita le ho fatte la notte prima dell’orale di maturità e della tesi di laurea. A fine giornata ho capito una cosa: questi eventi parlano di noi, e per noi. La scelta di un tema, lo svolgimento, il riempire quelle cento pagine di tesi… è come scegliere che cosa mettersi la sera del primo appuntamento. Quella pelle d’oca che sfiora il nostro vestito migliore è solo lì a ricordarci che siamo vivi. E al massimo di noi stessi.

SCAMPOLI DI PENSIERI

Francesca Zelli

Il joystick della PlayStation

Lo dico: le due levette direzionali dei Joystick funzionano al contrario. Le ha inventate sicuramente un uomo, e aveva come obiettivo nella vita quello di far sentire le donne inadeguate. Ad esempio: sparatoria di GTA. Vuoi guardarti intorno, ma stai sicura che la telecamera finirà dritta sull’asfalto.  Migliaia di neuroni esploderanno mentre cerchi di ricordare che per guardare in su, devi spostare la levetta in giù. Lo capirai giusto un secondo prima di veder apparire la scritta “massacrato”. E quel Joystick maschilista avrà fatto il suo lavoro: mandarti in cucina stizzita, a lavare i piatti.

SCAMPOLI DI PENSIERI

Francesca Zelli

Affondiamoli tutti

Libertà di espressione, il prezzo della democrazia. “Affondiamoli tutti”, hai detto, Daniela. E noi qui a stupirci, convinti che dopo “l’autobus” non potessi fare di peggio. Libertà di espressione, la mia, nel dire che sarebbe meglio che evitassi di ricordarci che al peggio non c’è mai fine. E peggio di uccidere un uomo, c’è il calpestare il suo corpo inerme. Uno, due, cento, settecento morti. Gli avvoltoi cominciano a banchettare e noi, qui, continuiamo ad affondare.

SCAMPOLI DI PENSIERI

Francesca Zelli

Epifania

Epifania. È la “manifestazione”, “il momento speciale in cui tutto acquista senso”. La vita di una persona attenta è costellata di piccole epifanie continue che cambiano il significato delle cose in un secondo: il sorriso di uno sconosciuto, un’improvvisa voglia di scappare, un piatto che si rompe. Un piatto che si rompe? Sì. A un certo punto si può avere voglia di cambiare vita, dopo un piatto che si rompe. L’epifania, alla faccia del vocabolario, è forse solo il momento in cui si accetta di sapere già da tempo qual è la cosa giusta da fare. E farla.

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