Quell’anno lì
Quell’anno lì lavoravo già. Avevo progetti. Avevo la consapevolezza che il mio diario si sarebbe arricchito di novità. La combinazione
Vivo a Palermo dove sono nato. Come tutti i palermitani amo e odio la mia città. Dopo università e lavoro adesso studio batteria jazz. Ho scritto e scrivo, parlo e mi piace ascoltare senza interrompere. Viaggiare mi piace, basta che il viaggio non duri oltre i venti giorni. Mi dovrei descrivere ma ho difficoltà a selezionare la parte di me che più potrebbe essere di vostro gradimento e perciò, a parte la descrizione fisica, che è quella che è, vorrei soltanto segnalarvi il fatto che le mie qualità hanno una scadenza. Esse infatti mutano ogni quarantotto ore e pertanto occorre aspettare a domani. La mia rubrica è Disaccordi in Scala Minore.
Quell’anno lì lavoravo già. Avevo progetti. Avevo la consapevolezza che il mio diario si sarebbe arricchito di novità. La combinazione
Cosa nascondeva Sarah? Camminava, camminava, camminava testa in alto e busto eretto, come se la punta del suo naso volesse
Maestri magiari, anarchici senza regole, logori nella mente, nel fisico, m’insegnarono i trucchi del mestiere, compresa la quantità di grappa
E adesso? Il fatto era semplice: oggi, finalmente, in un giorno di rovente scirocco, Alfredo poteva rivolgere uno sguardo
La domenica del 23 dicembre 2007, secondo giorno di nozze, Alfredo perse la memoria. Fu quando scese dal letto e
Il 248° giorno dell’anno, senza particolare stupore, mi sono accorto di avere vissuto appena trentaquattro giorni. Duecentoquattordici giorni sperperati, senza che nessuno
Ritmo, ritmo, ci vuole ritmo, da noi lo spettacolo è intrattenimento, ritmo, ritmo. Fuori da qui la gente ha l’infermo,
LEI – Lui sta di là. Chiuso da ore nella sua stanza. Ore e ore senza che da oltre la
Alfredo ripose sullo scrittoio gli occhiali, quelli da lettura, bordo giallo, montatura ampia spaziosa. Hai gli occhi rossi! -disse
La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat, rappresentati dai filodrammatici di Charenton, sotto la guida del Marchese di Sade. il
“Non ho molto tempo”, scriveva nel suo diario Alfredo. Tempo per dormire, tempo per giubilare, tempo per dolersi. I graffi
Libero, finalmente, scivolava lungo la strada come una biglia scagliata verso l’orizzonte. Era facile cogliere nei suoi movimenti leggerezza ed
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