FUS Edizioni
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raccontiamo emozioni
Reg. Trib. Napoli n° 5/2020

Massimiliano Maccaus

L’idea di creare facciunsalto.it è stata sua. Ma è il suo unico merito, tutto il resto è opera di tanti altri. Non va mai a dormire se non è morto di sonno. Scrive dalla tenera età; ama viaggiare, scoprire, conoscere. Emozionarsi. La mia rubrica è Cattivi propositi, fateci un salto!

SCAMPOLI DI PENSIERI

Massimiliano Maccaus

Il segno di pace

Penso che lo scambio del segno di pace durante la messa sia il rito più intimamente vicino alla natura umana della cosmogonia cristiana. All’ordine del prete ciascuno, con fare convulso, si affretta a stringere tutte le mani che gli capitano a tiro, regalando al prossimo un segno di pace. La pratica costringe i fedeli al contatto umano con lo sconosciuto, ed è un gran bene. Perché, al di là del fatto che ci si veda o senta tutti fratelli, e anche laicamente parlando, l’abbattersi pur momentaneo del muro che spesso ci divide dal prossimo allena all’accoglienza.

SCAMPOLI DI PENSIERI

Massimiliano Maccaus

Rinnovamento

Rinnovamento. Certe volte ci vorrebbe proprio. Dopo un po’ ogni ritmo si intorpidisce, ogni giuntura si lega, ogni equilibrio si incrina, quando le cose scorrono sempre uguali, come solo i fiumi sanno fare. Ma noi non siamo fiumi, non scorriamo, e il nostro panta rei esige rinnovamento. Basta averne il pretesto. Un raggio di sole che trafigge la stanza mettendo termine all’inverno e rivelando cumuli di polvere trascorsa. L’arrivo di un nuovo collega in ufficio. Un colpo di tosse che ci farà smettere di fumare. Il miagolio di un gatto che ci convince a portarlo su con noi. Basta un pretesto: trovatelo. E buona primavera.

 

SCAMPOLI DI PENSIERI

Massimiliano Maccaus

I diversi, gli italiani

Pur troppo s’è fatta l’Italia, ma non si fanno gl’Italiani”, disse un tempo Massimo D’Azeglio, intravedendo i limiti della riunificazione. Possiamo ben dire che aveva visto lontano, come poi anche nell’Inno di Mameli e nel suo “Perché non siam popolo, perché siam divisi”, divisi come siamo nella forma e nei modi, nei suoni e nei colori, nei sapori e negli odori, nei gusti e nei contatti. Crogiuolo di culture ancora più che New York, in quanto ne esprimiamo una per condominio; ed è forse proprio per questo che ci sentiamo tutti, da Merano a Bagheria, profondamente italiani, uniti nella nostra diversità. 

SCAMPOLI DI PENSIERI

Massimiliano Maccaus

Il giorno dell’amore

Auguri a tutti gli innamorati. Come in ritardo? E perché mai? Rispetto a cosa? Era il 14, quindi, che si è innamorati. E il 13 no? Il 17 porta sfiga? Ma un giorno bisogna pur trovarlo per festeggiarlo; E’ una innocente ricorrenza; Ogni scusa è buona per non fare un regalo. Dici. Ogni scusa è buona per farne, replico. Ma l’amore non conosce tempi, e non ha bisogno di date, né di ricorrenze. L’amore si paga con l’amore. E scusate se sono banale. Non temere, il regalo te lo faccio lo stesso. Quando più m’aggrada, però.

SCAMPOLI DI PENSIERI

Massimiliano Maccaus

Intelligenti ad ogni costo


Guardando i post su facebook pare che nessuno possa sottrarsi alla moda di dover essere (sembrare?) intelligente. E’ imperativo, dogmatico. E così si parte a caccia d’aforismi come un tempo alle volpi, o alle streghe, rubando pensieri laconici dalla prima bacheca che passa, rivisitando alla ben’e meglio pensieri spacciati per nostri, arrabattandosi in qualche maniera con parole difficili e avverbi desueti che nemmeno capiamo. Una sfida quotidiana, impari, e talora anche una battaglia persa, come ci si avvede a scambiarci due parole, coi finti intelligenti. Questa istanza febbrile e modaiola dell’intelligente che fa figo va però accolta con favore. Fino poco tempo fa a esser fighi erano gli stronzi e i coglioni: parrebbe comunque un buon passo avanti.

SCAMPOLI DI PENSIERI

Massimiliano Maccaus

Non serve che un phon


La pioggia batte sferzate violente sulla strada inondata da torrenti improvvisati. E mentre l’acqua s’infila caparbia tra i miei indumenti, d’improvviso mi ritrovo solo. Il mondo corre più veloce quando piove. E la gente fugge, fugge atterrita. Ha una paura matta di bagnarsi. Eppure, è perfino bello il mondo, quand’è così bagnato. Non è che acqua. Non serve che un phon. Vrrrrrr, e tutto s’asciuga.

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