Luca Lo Vercio
Se nasci su un’isola un po’ di mal di mare te lo porti a braccetto a vita.
Sono Luca, e ho avuto i miei momenti.
Il momento siciliano, dalle viscere di mamma Caterina fino ai vent’anni. Quello calabrese, sette anni in Aspromonte. E adesso la Puglia, il momento di Bèri. Ah! Ci sono anche una serie infinita di momenti africani, di sint(f)onia con la Terra Rossa (altra megaisola, altro mal di mare).
Osservo. Leggo. Mi perdo. Scrivo. Viaggio. Canto sotto la pioggia. Vivo. E mangio, naturalmente mangio. E poi i “furti d’aria”, in quelli sono specializzato.
Odio le blatte, la frutta rossa, il plaf plaf dei sandali quando cammini, le penne blu sui fogli senza righe, il mare sporco, le unghie che si allungano, soffro di vertigini, non vado sulle giostre.
A chi mi chiede se sono felice rispondo di no, borbotto mi lamento e trallallero. Poi però incrocio passi, conosco storie, coloro volti. Ed è lì che apro le braccia e respiro ancora.
ConTatto
Esercizi di memoria – Andrea Camilleri
Fahrenheit 451 – Ray Bradbury
Sperduti
Il libraio di Selinunte – Roberto Vecchioni
Furto 25 – Io suono
Io ci ho provato infinite volte a non ascoltarlo, a fare finta che non esista, a ignorarlo, combatterlo, colpirlo anche.
Furto 24 – Gianna
Gianna è invecchiata dietro il bancone del suo negozio, della sua putìa. Credo di non averle mai visto la parte inferiore
Furto 23 – L’ospite invadente
Le aveva proprio provate tutte. Ma nulla. L’ospite invadente, così chiamava il suo problema, non accennava a lasciarlo in pace.