Furto 49 – Pietra nel petto
Ricordo esattamente il giorno in cui, dentro il mio petto, una pietra fastidiosa si è fatta posto, trovando una cuccia comoda, una dimensione perfetta.
Era il 29 luglio.
Quel giorno, quella pietra, saliva d’odio, ha iniziato a convivere con me, come un’inquilina che ti sta sempre addosso, che vorresti andasse via ma di cui non puoi fare a meno. Un’inquilina invadente, che piano piano riesce a farsi spazio, sempre più spazio, fino a farti sentire ospite. Tu divieni l’inquilino ospitato, lei ti governa, lei è.
Ed è diventata assorbente, una pietra talmente assorbente da condizionare qualsiasi cosa, qualsiasi relazione, tutto. Mi sono ritrovato a vivere quella vita che il giorno prima era per me normale, quotidiana, in un modo completamente nuovo, un cambiamento che lentamente mi ha macchiato, con echi di ricordi ad alimentare l’odio. Immagini in bianco e nero, nella mia mente, nitide, vivide, immagini.
Anche il Teatro, mia isola felice e respiro di aria pulita, aveva perso quella verità che mi faceva camminare a passi spediti un centimetro sopra questa terra schifosa. Anche il Teatro era stato macchiato. Lo dissi anche al mio maestro,
“Danilo, questa è la mia isola sana, non posso permettere che anche qui si macchi tutto”.
Tutto, tutto era ammorbato, tutto era immancabilmente diverso.
Fino ad oggi.
Oggi è il giorno prima dell’ultimo giorno di quest’anno.
Oggi è il 30 dicembre. E oggi mi sono fermato, mentre piedi e mani guidavano una macchina con il pilota automatico, perché quella pietra andava scalfita, a piccoli battiti, distrutta.
Ho preso in mano coraggio ed emotività, la mia, la mia emotività amplificata e tanto bastarda, e ho perdonato.
Ho perdonato.
Io ho perdonato. Ho perdonato, sì. E l’ho fatto per me, l’ho fatto per la persona che aspettava il mio perdono con in mano tutta la fragilità stupenda di cui è colorata, e l’ho fatto perché odiare è un lavoro a tempo pieno, odiare è sfiancante, odiare annulla i sensi, annienta i sentimenti.
Quella pietra dal mio petto andava scacciata perché non ne potevo più di odiare.
Io ho perdonato, e sono felice.
Foto 1 e 2 di Peter Döpper da https://www.pexels.com/
Foto 3 di Lukas da https://www.pexels.com/