La signora senza il cagnolino e la fine dell’anno
Una volta a una cena la signora sentì un commensale dire
“dai facciamo un bilancio dell’anno trascorso”.
Immediatamente si rabbuiò, si alzò dalla tavola finemente imbandita e allegramente colorata in tema natalizio, e si rifugiò in un corridoio poco illuminato. I bilanci non le sono mai piaciuti ma meno che mai le piacevano in quell’anno funesto in cui aveva perso, improvvisamente, la persona a lei più cara: sua madre.
Negli anni precedenti, invece, era capitato che suo padre fosse morto proprio il 23 dicembre, in quei giorni in cui tutti dicono tanti auguri e buone feste! A distanza di tempo, ogni tanto, ricorda quel momento e si domanda, tornando in un corridoio poco illuminato della mente, perché mai si dovrebbero fare i bilanci…
Dicono alcuni che questi servono, una volta fatti, si capisce meglio cosa sia andato bene e cosa sia andato male. E va bene capisci, magari registri, ma poi? Se tornando indietro ci facessimo troppo male intrappolati in un passato che di certo non possiamo cambiare?
Una risposta per la signora senza il cagnolino non c’è, ma ce ne sono tante quanti sono i cuori delle persone, un po’ come il concetto d’amore espresso da Anna Karenina, e allora come fare per orientarsi durante le feste e la fine dell’anno?
Tutti hanno una voglia legittima di lucine luminose e pacchetti colorati e baci e abbracci attorno a una grande tavolata e tanti auguri e buone feste a te e famiglia, lo capisco ma c’è un ma. Mentre tu gioisci qualcuno piange, mentre tu brindi qualcuno soffre, mentre tu sei in compagnia qualcun altro è solo, tremendamente solo. Eh ma allora, non festeggiamo? Sì che possiamo farlo ma cerchiamo di tenere conto di tutti quelli che non hanno voglia di festeggiare, di chi subisce perdite, dolori, dispiaceri e sofferenze proprio nei cosiddetti “giorni di festa”.
Io tanti anni fa di 24 dicembre l’ho vissuto, non avete idea di quante persone sono al cimitero, asciugando le lacrime, nel giorno della Vigilia di Natale.
Basta pensarci un attimo, se possiamo anche fare una carezza, sono sicura che saremo in grado di capire chi attorno a noi ne ha bisogno, chi può trarne beneficio, più di un regalo sotto l’albero.
Ci si ammala, si muore e si sta soli anche nei giorni di festa. È questo l’unico bilancio che possiamo fare per tenere a mente l’intera umanità.