“Rumori fuori scena” al teatro Vittoria
“Rumori fuori scena” o “Degli applausi a scena aperta”. Non può che essere rivisto lo storico titolo, alla luce di quanto successo ieri sera al teatro Vittoria, in Roma. Questa ricetta del successo ha previsto un piatto unico fatto di tre atti, attori esilaranti, messa in scena dinamica e un ritmo talmente serrato che non si faceva in tempo a prendere fiato da una risata che subito si precipitava in quella appresso. Piatto condito con tante manciate di divertimento scanzonato, vagonate di applausi a scena aperta, comicità come se piovesse, sane risate ad ogni piè sospinto e ridicolizzazione dei meccanismi della commedia classica q.b.
attori esilaranti, messa in scena dinamica
Un paio d’ore che hanno saziato, senza appesantire, il gusto per la commedia, gli equivoci, i sottintesi e i doppi sensi, e che alla fine hanno lasciato un languorino come a voler continuare (e volentieri si sarebbe andati avanti quando, ai ringraziamenti, gli attori hanno scherzosamente paventato un ulteriore quarto atto). Una macchina teatrale impeccabile nei tempi e nel ritmo, nei pochi silenzi (pieni di comicità anche quelli) e nei “rumori”, sia quelli in scena che fuori la meta-scena, un’arma ad altissima precisione di fronte alla quale tutti hanno capitolato. Un teatro pieno ha accolto con favore uno spettacolo amato per una serie di ragioni: il testo è intelligentemente irriverente nei confronti del teatro – e questo lo rende ironico e forse iconico -, è appassionante ed è meta-teatrale (cosa che in qualche modo avvicina all’umanità rappresentata, specie quando i protagonisti tornano persone pur rimanendo personaggi).
Una macchina teatrale impeccabile nei tempi e nel ritmo
Questa messa in scena, nel caso specifico, è meticolosa nella cura dei dettagli, nella definizione dei caratteri, nelle tensioni e nelle pulsioni tra i personaggi che regolano la misura delle relazioni esistenti tra i meta/personaggi, sempre più esasperati e sfiniti; tutto mantenuto sul filo di un equilibrio che, proprio perché precario, sposta sempre il suo baricentro per potersi mantenere. Il lavoro registico e attoriale rende estremamente fluido un incastro narrativo che è tanto brillante quanto complesso al punto da poter anche risultare pernicioso. La scenografia, perfettamente funzionale, diventa un gioco di porte aperte e chiuse con una sincronia tale da creare, anche quella, ilarità a profusione. Non ci sono state sbavature, ma incastri armonici così puntuali e scientifici da rendere tutto un unico godibile gioco, al quale partecipare corroborando gli attori, centrati e concentrati, sempre perfettamente in parte e generosi dispensatori di grasse risate, con presenza, partecipazione e applausi. Tutti scroscianti. Tutti lunghi. Tutti meritati.
“Rumori fuori scena”
di Michael Frayn
traduzione di Filippo Ottonicon Viviana Toniolo,Stefano Messina, Carlo Lizzani, Marco Simeoli, Roberto Stocchi, Chiara Bonome, Chiara David, Virginia Bonacini, Simone Balletti
regia Attilio Corsini
musiche Arturo Annecchino
scene Bruno Garofaloproduzione Attori & Tecnici
teatro Vittoria, piazza di S. Maria Liberatrice 10, Roma
dal 16 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023