Atmosfere romantiche natalizie
Il periodo natalizio per molti è tra quelli più belli dell’anno, ma per molte altre persone quando si avvicina Natale è estremamente triste. È, infatti, il periodo in cui la famiglia si ritrova, si riunisce e ci si aspetta che ci sia una piena armonia. Ma non sempre questo quadro idilliaco rispecchia la realtà perché non si può certo pretendere che all’improvviso, solo perché arrivano le festività, si possa stare in armonia con tutti, tanto che è stato coniato il termine Christmas Blues, per indicare la “tristezza da Natale”.
Anche quest’anno dai primi giorni di dicembre le luci e gli addobbi insieme ai dolci tipici sono tornati a riaccendere nelle piccole e grandi città di tutto il mondo l’atmosfera natalizia. Questo periodo dell’anno fra luci ed ombre mi evoca l’ultimo atto dell’opera lirica di Julies Massenet Werther, eroe romantico per eccellenza .
Il libretto dell’opera è ispirato al romanzo epistolare ‘I dolori del giovane Werther’ di Johann Wolfgang Goethe pubblicato nel 1774.
Il Werther appartiene all’età giovanile di Goethe ed è considerato opera simbolo del movimento dello Sturm und Drang, anticipando molti temi che saranno propri del romanticismo diventandone il punto di riferimento, perché contiene i concetti-chiave della corrente artistica riconducibili al sentimentalismo, all’individualismo dell’eroe che combatte titanicamente contro le convenzioni della società, all’importanza dell’amore.
Le vicende raccontate dal romanziere tedesco influenzarono fortemente la società dell’epoca tanto da inaugurare la moda del “wertherismo”, ovvero l’atteggiamento tormentato e inquieto dell’artista romantico, mosso dalle passioni del cuore anziché dai ragionamenti dell’intelletto.
Werther, un giovane intellettuale dalle ardenti passioni, decide di trasferirsi in un villaggio di campagna; qui sembra in effetti compiersi un’idilliaca fusione tra uomo e natura. Una sera, in occasione di una festa danzante, Werther conosce la giovane Charlotte e se ne innamora immediatamente; purtroppo la ragazza è già promessa sposa al giovane borghese Albert.
Il secondo libro si apre descrivendo la vita di Werther nel mondo altolocato dell’ambasciata dove lavora; qui il protagonista scopre l’ipocrisia e la falsità delle classi più elevate della società tanto da indurlo a lasciare la città e ritornare a Wahlheim dove ritroverà l’amata Charlotte.
Giungono all’apice lo struggimento romantico e l’angoscia di Werther nell’essere costretto ad amare senza essere corrisposto; un giorno recita i versi dell’Ossian alla giovane amata e notando la sua commozione la bacia d’impulso. La giovane donna, malgrado ciò, non rinuncia al suo stato maritale; Werther all’apice della disperazione si impossessa di una pistola per uccidersi.
Una trama così passionale non poteva non essere fonte d’ispirazione per il compositore francese.
Ambientare l’ultimo giorno di vita terrena dell’eroe durante la vigilia di Natale mentre nella strada adiacente risuonano i canti natalizi dei figli del borgomastro rende il finale dell’opera lirica struggente. L’ultimo dei quattro atti dell’opera lirica di Massenet infatti si apre con il rintocco delle campane che annunciano la mezzanotte di Natale.
Werther ha adoperato le pistole di Albert per spararsi al petto e giace morente nel suo studio; arriva Charlotte… sentendo la sua voce il giovane si rianima per un attimo giusto il tempo per chiederle perdono e per avere una degna sepoltura malgrado sia un suicida (Là-bas, au fond du cimitière).Non possono non ritornare alla mente i versi di Foscolo dei Sepolcri ; legato da un doppio filo letterario con Goethe e questo romanzo in particolare con il suo “Ultime lettere di Jacopo Ortis”.
Charlotte ha appena il tempo di confessargli la verità: ella lo ha sempre amato e si rimprovera di aver sacrificato i propri veri sentimenti per tener fede a un giuramento nei confronti di Albert e della sua famiglia. Werther morirà felice di questa confessione.
La neve che scende soffice coprendo con il suo manto candido le ultime note dell’opera lirica si carica però anche di forti significati psicologici.
Se infatti da una parte l’albero addobbato e i regali da scartare ci hanno, fin da piccoli, indotto a vivere magicamente l’atmosfera natalizia, dall’altra purtroppo, questo incantesimo si infrange con la malinconia che avvolge il nostro animo.
Ancora una volta il teatro d’opera riesce a “mettere in scena” i sentimenti umani .
Ancora una volta la scena finale del Werther riproduce l’immagine di una sensazione intima.
Questo articolo è dedicato a Vincenzo La Scola perché quando penso e scrivo di quest’opera la mia mente vola alla sua voce .