Lettura n. 30 La riga sulla emme di Raffaele Mangano
Quante volte abbiamo sentito dire la frase ” questa storia mi è venuta a cercare”? Proprio così, una storia come una chiamata, qualcosa a cui non possiamo dire di no. La riga sulla emme nasce da un’esigenza intima dell’autore di raccontare la vita di un uomo assai singolare Leone Mariani, che, come accade spesso, risulta essere talmente originale da sembrare un personaggio inventato dall’autore. Leone conosce persone importanti della politica, durante la sua esistenza ne passa di tutti i colori, non cerca mai compromessi, sfida la morte in guerra, si cimenta con lo spionaggio e cambia vita a sessant’anni con la leggerezza di un battito d’ali. E con una riga sulla emme.
Ci è subito simpatico questo Leone che conosciamo all’inizio del libro in un letto di una RSA milanese, ormai molto malato, in fin di vita. Leone ci consegna allora i suoi segreti, e lo fa materialmente, affidandoci una scatola che noi, nelle vesti della voce narrante, non possiamo aprire, e subito ci mette di fronte al primo vero interrogativo: quanti di voi avrebbero mantenuto la promessa fatta a un amico sul letto di morte? Insomma io me lo sono domandato, avrei tenuto a bada la curiosità e mantenuto la promessa o avrei messo il naso dentro quella scatola? E soprattutto siamo così certi che ci affida una cosa pretendendo di mantenere il riserbo poi lo voglia davvero, o ci sta consegnando la responsabilità di fare una scelta che altrimenti lui non avrebbe mai fatto?
Mettici un ritmo narrativo che è costruito su flashback e flashforward, un personaggio curioso, un po’ di ironia, un brigatista che abita da quelle parti, un pizzico di spionaggio e di eventi storici, ma soprattutto mettici dentro l’ingrediente più bello che ci sia: l’Amicizia. Si capisce alla fine della lettura del libro quanto Mangano abbia sentito davvero un’esigenza profonda per spingersi a raccontare questa storia e quanto coraggio e sensibilità abbia raccolto in sé, per affrontare, forse, un suo personale processo di elaborazione del lutto, un superamento della perdita di un rapporto importante e anche per ricordarci quanto nel rapportarci con questioni grosse come la verità, la fiducia, la promessa e la malattia e la morte, sia possibile farlo facendoci sfuggire uno starnuto e una risata. Tutto senza perdere mai il rispetto per i sentimenti e le emozioni che ci accompagnano nello scorrere del Tempo.