Furto 48 – Realtà
Mi sono ritrovato, anni fa, in un casolare di campagna alle porte di Palermo.
Ero lì insieme a un amico. Dovevamo partecipare alla presentazione di un laboratorio missionario.
All’ingresso un cartello con scritto
Qui non si vendono sogni, ma realtà.
Mancava solo il Baffone e poteva benissimo trattarsi di una televendita.
Entrando, sulla destra, un grande salone buio. Di fronte una scalinata, sulla sinistra un altro cartello
E tu di che realtà sei?
Entrati nella camera abbiamo visto altri due ragazzi, un lui e una lei. Davanti a loro un piccolo leggìo con un libro aperto
Son sempre i sogni a dare forma al mondo.
Facile, questa è di Ligabue. Entrando dalla porta, sulla destra, c’era una parete che inizialmente non avevamo visto. Tante foto, per lo più attaccate alla rinfusa.
Una bambina vestita da principessa. Una famiglia che ride su una barca. Un giovane laureato in toga. Un bambino che abbraccia un cane. Una vecchia che soffia delle candeline. Un medico col suo paziente. Un altro bambino sulla sua bicicletta. Tantissime altre foto di persone. Ognuna diversa dall’altra.
In un angolo della stanza, proprio in fondo, un’altra porta chiusa e un cartello:
Ed è qui che inizia la realtà.
Entriamo, seguiti dagli altri due ragazzi visti prima.
Un piccolissimo corridoio, una tenda.
Le realtà che non vogliamo vedere.
Attaccate alla tenda delle bende. Le indossiamo. Continuiamo a camminare rallentando il passo e aiutandoci con le mura del corridoio. Qualche attimo dopo le mura finiscono, ci sembra di entrare in una stanza. Ci fermiamo un paio di metri oltre.
Silenzio.
Ecco, allora, parte una voce, che poi capimmo essere registrata:
Ci sono sogni che restano sogni, altri che diventano realtà. Ci sono poi realtà che dei sogni hanno ben poco. Sono le realtà incubo che ci ostiniamo a non voler vedere. Se il problema sono gli occhi, la vista, allora eliminiamoli, mettiamoci in ascolto delle nostre realtà. Ssssssh, silenzio! Aprite orecchi, cuore e mente. Ascoltiamo e ascoltiamoci.
Il battito del cuore. Tu tum tu tum tu tum.
Un bambino che piange.
Rumore di passi.
Una donna che urla. Soffoca.
Urla ancora e chiede aiuto.
Il battito del cuore. Tu tum tu tum tu tum.
Spari di fucile.
Una bomba.
La voce in inglese che annuncia la caduta delle torri gemelle.
Gente che piange.
Il battito del cuore. Tu tum tu tum tu tum.
Ragazzi che urlano frocio di merda.
Un rumore sordo.
Luigi Tenco canta Ciao amore ciao.
Il battito del cuore. Tu tum tu tum tu tum.
Il rumore di un treno sui binari.
Soldi che cadono a terra.
Un fiammifero che si accende.
Qualcosa che brucia.
Un uomo che urla di dolore.
Il battito del cuore. Tu tum tu tum tu tum.
Un uomo che parla in una lingua straniera.
Una donna che chiede pietà.
Di nuovo l’uomo che parla nella lingua straniera.
Il rumore del mare.
Il battito del cuore. Tu tum tu tum tu tum.
Ancora il rumore del mare.
Un uomo che insulta i negri.
Gente che ride.
La sigla del telegiornale.
Il battito del cuore. Tu tum tu tum tu tum.
Una voce che annuncia la morte di 398 persone a Lampedusa.
Gente che ride.
Il rumore del mare.
Gente che ride. Una marcia funebre.
Il battito del cuore. Tu tum tu tum tu tum.
Mi sono ritrovato, anni fa, in un casolare di campagna alle porte di Palermo. Ero lì insieme a un amico. Dovevamo partecipare alla presentazione di un laboratorio missionario.
Non sapevamo si potesse vedere così chiaramente anche a occhi bendati.
Foto 1 di Sami Aksu: https://www.pexels.com/it-it/foto/case-segno-parete-casa-14356384/
Foto 2 di cottonbro studio: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-sfondo-bianco-capelli-intrecciati-vista-laterale-10143598/
Foto 3 di Pixabay: https://www.pexels.com/it-it/foto/assistenza-sanitaria-battito-cardiaco-check-up-controllo-sanitario-415779/