Il dolore degli altri
Il dolore è una faccenda complicata. Lo viviamo, lo rigettiamo o alterniamo entrambe le cose quando si tratta di noi.
Come gestiamo invece il dolore che prova chi amiamo? Asciugo lacrime che non sono mie, in silenzio, senza sapere cosa dire. Mi mancano le parole, ma quest’assenza non mi disturba perché è riverenza per i sentimenti forti. Davanti a certi dolori non si parla, non si sminuisce, non si consiglia. Si resta solo accanto.
La fine di un amore sembra la fine della vita. La fine di un’era, di un sogno condiviso, di una realtà che scorreva sugli unici binari che conoscevamo, gli unici possibili. Non esistiamo più noi né la nostra dimensione. Esiste un noi ancora stropicciato e malridotto. Non c’è più battito ma non riusciamo a buttarlo via, nemmeno a metterlo da parte. Sembra ridicolo, oltraggioso. Un affronto all’Amore e alla felicità. Guardiamo i cocci senza paura di ferirci. Speriamo quasi che ci taglino, che aprano un taglio fisico, che il dolore dei sensi legittimi quello invisibile del cuore.
Come si raccoglie da terra chi soffre? Forse non si raccoglie, ci si siede insieme senza la pretesa di aggiustare. Dicono ci voglia un anno intero per ritornare a una certa normalità dopo un lutto. C’è bisogno di vivere tutte le festività senza quella persona per capire che si sopravvive, per creare una prima volta. La prima volta dei sopravvissuti. Vale lo stesso anche per chi è in lutto per un amore che non esiste più?
Che succede all’amore che smette di esistere? Di quale malattia si ammala e perché a volte non è ricettivo alle cure? E perché ci lascia così mutilati quando siamo sempre stati interi?
Guardiamo i cocci senza paura di ferirci. Speriamo quasi che ci taglino, che aprano un taglio fisico, che il dolore dei sensi legittimi quello invisibile del cuore.
Ma oggi non lo sai e restiamo insieme a guardare quei cocci taglienti e morti. Io non ti dico niente, tu ti prepari a salutare quello che è stato come se fosse l’ultima cosa bella della tua vita.
Non puoi ancora sapere che la primavera ti verrà a cercare quando ti darai il permesso di guarire.
Non parliamo, rispettiamo insieme questo momento triste e sacro, lasciamo che il dolore passi dall’una all’altra come un ospite invadente.
Ci abbracciamo.