Scheda 6 – La storia di 0-positivo e 0-negativo
Scheda 5
Questa è la storia di 0-negativo e 0-positivo.
Due storie incrociate.
A meta pomeriggio, solitamente, io e Monica facciamo una pausa. Usciamo a prendere una boccata d’aria e poi ricominciamo con gli aggiornamenti.
Ci accorgiamo che in fila ci sono due mamme e due bambini.
La mamma 0-positivo porta sulle sue spalle un bambino ormai ragazzo, abbastanza grande da vedere la fatica per reggerlo.
La mamma 0-negativo invece è seduta con una paffuta bambina down, sorridente, chiacchiera con tutti gli altri bambini in fila.
È il turno della mamma 0-positivo.
Ci racconta che il figlio ha una grave paralisi cerebrale, non riesce a camminare e a mangiare da solo. Comunica con lei solo attraverso qualche suono della voce ma è difficile capirlo. Il bambino 0 positivo ha 13 anni e si chiama Nathanael. La mamma lo bacia in fronte.
Poco dopo è il turno della mamma 0-negativo.
Ci racconta che la figlia è nata malata, di una malattia incurabile, ed è difficile per lei riuscire a provvedere a tutti i suoi bisogni. Ha difficoltà a camminare e parlare, ci dice che non va a scuola.
La mamma 0-positivo racconta che ha provato a portare suo figlio in un ospedale vicino alla capitale per aiutarlo a muoversi meglio, ma le cure costavano troppo e ha potuto fare poco. Però ha imparato qualcosa da quei dottori e ha tentato di replicare a casa quello che aveva visto fare.
La mamma 0-negativo non è da sola, con lei c’è un altro figlio che entrando ha aiutato la sorella a camminare. Che strano, fuori mi era sembrato di vederla muovere tranquillamente.
La mamma 0-positivo ci consegna la cartella clinica. Non è in elenco.
La mamma 0-negativo ci consegna la cartella clinica. Non è in elenco.
La mamma 0-positivo continua a tenere suo figlio in braccio, lo abbraccia forte e lo stringe, ha paura di farlo cadere. Nathanael emette qualche suono, sorride, poi piange.
La mamma 0-negativo non lascia parlare la figlia. La piccola mi sorride, cerca di dirmi qualcosa. La mamma fa segno al fratello di farla stare zitta.
Loro sono così diversi.
Rispondiamo ad entrambe allo stesso modo. Purtroppo non possiamo aiutarle, siamo qui per aggiornare le situazioni dei bambini già sostenuti, non ci sono nuovi donatori.
La mamma 0-positivo ci chiede di tenerla in considerazione per il futuro, bacia di nuovo Nathanael, gli fa il segno della croce.
La mamma 0-negativo insiste, continua ad indicare le gambe della figlia, continua a dirci che sua figlia è malata, è incurabile, che noi dobbiamo fare qualcosa, che lei non ce la fa, che Dio non ci perdonerà se non la aiutiamo.
Non ci ha neanche detto il suo nome.
La bambina continua a parlarmi, a sorridere.
La mamma 0-positivo carica sulle spalle il suo Nathanael. Lo lega a sé con la sua sciarpa bianca. Ci stringe le mani. Ci ringrazia. Esce.
La mamma 0-negativo si alza, continua a lamentarsi, fa segno ai figli di andare via. Esce. Dietro di lei il figlio e la piccola bambina. Mi fa ciao con la mano, cammina da sola. Non serve più che l’aiutino a camminare.
Due donne, e il loro disperato bisogno.
La mamma 0-positivo e la mamma 0-negativo.
Due disperazioni.
Due mamme.
Silenzio.
Foto 1-2-3 di Pavel Danilyuk: https://www.pexels.com/it-it/foto/gomma-tazze-riciclaggio-natura-morta-7055317/
Foto 4 e di copertina di Anna Shvets: https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-in-possesso-di-un-sacchetto-di-plastica-trasparente-3683208/