Neuromante di William Gibson – Cyberpunk

D’estate ci si dedica alla lettura più che in altri periodi dell’anno. Abitudine consolidata ormai, vuoi per qualche giorno di ferie che permette di divincolarci dalla morsa degli impegni, vuoi perché un libro sotto l’ombrellone fa tanta scena. Fatto sta che quegli oggetti di carta e inchiostro stampato, durante la bella stagione ritrovano nuova ragion d’essere. E la cosa è un gran bene, assolutamente. Se non fosse che negli ultimi tempi, anche i libri, come la musica, hanno assunto le fattezze di un prodotto per fare soldi, seminando fregature ad ogni scaffale, soprattutto nei grandi store!

E quindi dopo lo sdoganamento dei cantanti con autotune incorporato, bisognosi con urgenza di logopedia, dalle inflessioni dialettali che spesso occorre un traduttore regionale, sono arrivati gli autori usa e getta. Starlette prive di congiuntivo, opinionisti che non hanno un’opinione neppure a pagarli, gente che fa tutt’altro mestiere e fa finta di avere qualcosa da dire. Insomma, varia umanità, spesso di pessima provenienza. In tanta confusione, indotta e prodotta, a volte scegliere, soprattutto per chi si avvicina da poco a questa formidabile passione, non è facilissimo. Un consiglio quindi, anche se non richiesto, mi sento di darvelo. Anzi più di uno.

 

Innanzitutto diffidate dei nomi “stra annunciati”, stranamente, a reti unificate: web, tv, radio, giornali. Non vi suona strano che improvvisamente, il popolo intero del globo terraqueo si accorga di un solo nome e converga unito nella stessa direzione? Non succede per la fame nel mondo, figuriamoci per una pubblicazione da 100 pagine… Ma andiamo al consiglio vero. Per la modica cifra di circa 10€ o anche meno, potrete acquistare, meglio se lo fate in una libreria di quartiere, un volume che ha inaugurato un filone davvero strabiliante, quello della letteratura cyberpunk.

Sto parlando di Neuromante, romanzo del 1984, a firma di William Gibson. Le opere importanti come questa, restano tali per sempre, ma nel corso degli anni acquistano nuovo e meraviglioso valore aggiunto. Neuromante è ambientato in un futuro super tecnologico, permeato di strisciante e onnipresente violenza, nell’era delle reti informatiche. In pratica, nell’84, Gibson parlava di noi, al netto di alcuni estremismi ai quali, tra non molto, gli esseri umani arriveranno. E qui il valore aggiunto di cui dicevo, ossia poter raffrontare l’immaginazione dell’autore di quasi 40 anni fa con la realtà che quotidianamente ci circonda. Che sia stato una Cassandra insieme ad Orwell? Gibson non è generoso con gli esseri umani. Ne fa una descrizione quasi animalesca. Persone egoiste, atomizzate e concentrate solo sulla personale sopravvivenza, naturalmente a spese del prossimo. La storia si svolge tra città fatiscenti, mal illuminate, dove la sporcizia è la norma, dove le banche dati delle multinazionali sono tesori inestimabili. Cosa vi ricorda? Gli scrittori tendono sempre ad amplificare, ma secondo voi, quanto ci ha visto giusto nel descriverci?

Spesso la mente, talvolta visionaria, di alcuni autori, riesce a vedere oltre certe cortine, a restituire in parole intuizioni rare, disvelatrici di una realtà pur presente ma difficile da cogliere. Non fraintendetemi, in questo romanzo la funzione di intrattenimento e di evasione rimane intatta. È un vero piacere arrivare al termine della storia e non vi dirò altro. Per chi vorrà, ci sono altri due titoli da divorare, essendo questo il primo della Trilogia dello Sprawl. Scegliere di leggere un libro prevede che almeno ci si rifletta un po’ su, ma questo vale per tutte le scelte che facciamo. Ogni cosa avrà un effetto su di noi, perché accettare anche quelle di indubbia qualità? Godiamoci l’estate e leggiamo più che possiamo. Forse al momento non è evidente, ma il vantaggio che ne guadagniamo è enorme!

Buone vacanze!

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