I limiti dell’ego
Ritrovarsi è cosa assai ardua e complicata, soprattutto quando cercarsi non è la priorità. Perché cercarsi è un impegno, un impiego di tempo destinato al ripercorrere il tratto impervio e articolato già battuto, e rispetto al quale, col senno di poi, si è sempre scettici; quel percorso che cozza con la teoria del benessere personale e con i buoni propositi di limitare i danni facendosi un po’ meno male. Che chissà poi perché quando abbiamo da consigliare atteggiamenti e soluzioni abbiamo una certa, diciamo, saggezza profusa dall’esperienza, e quando invece siamo noi a dover seguire i nostri stessi consigli, siamo così inabili alla logica dell’autoconservazione!
Ritrovarsi è cosa assai ardua e complicata
Perché ciò che di sano abbiamo da consigliare, non è un’azione che riusciamo ad intraprendere quando si tratta di essere noi a dover imporre perentorietà alle situazioni? È che pare esserci una profonda connessione tra la cosa “giusta da fare” e il dolore di “fare la cosa giusta”. E perché se una cosa è giusta (giusta per noi intendo, al di là di ogni giudizio moralista) provoca dolore? Forse perché in fondo non è la cosa giusta per noi in assoluto, ma la cosa giusta per il nostro ego, sempre incapace di andare oltre la sua solida struttura di natura protettiva di una personalità tirata su a forza di condizionamenti sociali, vincoli e credenze limitanti.
il nostro ego, sempre incapace di andare oltre la sua solida struttura
E’ evidente che non esistono cose giuste o cose non giuste, esistono strutture di personalità che possono accettare solo quello che riconoscono aderente alla propria natura, escludendo quello che non riconoscono o che hanno detto loro essere biasimevole e non meritevole di impegno e attenzione.
La chiave è dunque l’ego? Se non subissimo la sovrastruttura sociale che ci rende ciò che poi diventiamo – spostandoci oltremodo da ciò che siamo -, saremmo tutti più autentici e liberi di fare senza dolore delle scelte al nostro essere più affini?
E si possono evitare le sovrastrutture? E se si subiscono, si può, col tempo, imparare a superarle? Ritrovarsi è cosa assai ardua proprio perché cercarsi non è contemplato; più comodo (anche se più ostico da vivere) è accettare dolore e spaesamento, ego e limiti, credenze e imposizioni.