L’esercito dei camminatori
Esiste un esercito di cui faccio parte, composto da semplici persone che camminano.
Sole, in coppia, o in gruppo, tutte queste persone ogni mattina si svegliano, e sembra abbiano tatuato sulla fronte il proverbio africano
Non importa se sei leone o gazzella…
Ma anziché correre, queste persone camminano.
E io con loro.
Non sappiamo realmente dove andiamo, ma ci andiamo comunque. Chi per un’ora, chi per mezza. Ognuno col proprio passo.
E ci riconosciamo a distanza di anni. Salutiamo con gli occhi i nuovi.
Ci siamo tutti:
Chi non riuscirà mai a dimagrire, ma ci prova lo stesso,
Chi è dimagrito e non vuole perdere i risultati che ha ottenuto,
Chi ha semplicemente bisogno di spettegolare con l’amica,
Chi si tiene per mano, dolcissimi, strafottendosene di chi dice Mamma mia! Sempre assieme, sempre appiccicati!
Chi sta bene e si gode il mare,
Chi è attrezzato così bene da sembrare la pubblicità vivente di Decathlon,
Chi porta il cane fuori in pigiama.
Chi cammina, nella vita, è molto più esposto di chi corre.
Raggiunge le sue mete più lentamente.
Si ferma a volte.
Autoregola la velocità.
Resiste perché sa re-esistere.
E come una stagione che ritorna, chi cammina fiorisce, cresce, dorme e muore.
Ed ogni volta è in un posto diverso, pur essendo sempre sulla stessa strada.
Ogni volta vede cose diverse pur osservando le stesse cose.
Ogni volta sente, anche se nessuno parla.
Chi cammina è un guerriero, armato di tutto sé stesso.
Chi cammina sa che nella Vita le guerre più importanti vengono da dentro.
E se dentro hai l’equilibrio, il Mondo può anche cadere, perché chi cammina resterà in piedi.
Foto di Jadson Thomas da Pexels
Foto di Stanisław Krawczyk da Pexels