Noè 2030, siamo tutti sulla stessa barca?
Colpe, acqua, futuro, caos, terra, urlo, bla, bla, bla!! Acqua, futuro, colpe, caos, terra, bla, bla, bla! Caos, caos, futuro, colpe! Caos, terra, futuro futuro! Bla, bla, bla, bla, bla!
Bla!!
Colpe, acqua, futuro, caos, terra, urlo, bla, bla, bla!! Acqua, futuro, colpe, caos, terra, bla, bla, bla! Caos, caos, futuro, colpe! Caos, terra, futuro futuro! Bla, bla, bla, bla, bla!
E invece, la potenza narrativa di questa performance di danza è stata chiara da subito. Non solo bellezza di movimento, suggestione musicale, ma anche, o forse soprattutto, uno spettacolo con un messaggio intrinseco di grande valenza. Sbrighiamoci, sembrava volessero dire i ballerini appena ridestati dal loro torpore, sbrighiamoci tutti, perché ciò che abbiamo scoperto al nostro risveglio è drammatico. Stiamo distruggendo il mondo, è urgente fare qualcosa, necessario, irrinunciabile. Quanto caos, quante colpe, cosa ne sarà del futuro di tutto noi? Basta urlare nel vuoto, basta con i continui bla bla, vero mantra del nulla. Il pianeta ha bisogno di salvezza e ne ha bisogno adesso, mentre tu sei seduto su quella poltrona in platea.
Forte e diretto il messaggio, affidato alla bravura di un corpo di ballo molto giovane, composto proprio da chi ha maggiormente da perdere dallo sfacelo ambientale che ci circonda
La magia del teatro si conferma sempre, riuscendo a parlare a tutti, toccando il profondo di ognuno, ed anche questa volta l’incantesimo si è ripetuto, attraverso un sottotesto di grande impegno sociale, di grande valore morale che gli attori in scena, perché solo così posso definirli per quanto sono stati espressivi, hanno trasmesso con forza naturale propria di chi non è semplice esecutore, ma artista in ogni cellula del proprio organismo.
Il pianeta è malato, i cambiamenti climatici sono evidenti, ma l’umanità continua a dire bla bla, quando anche un piccolo gesto può fare la differenza. Ogni singolo, piccolo, minuscolo gesto, ogni infinitesima azione avrà la sua ragion d’essere. E tu quando inizierai, chiedono i danzatori? E portano in concreto un esempio ai presenti, un dono, una scatola candida che nessuno ha osato aprire sul momento, per timore forse di rompere una comunicazione paraverbale che ci ha tenuti incollati ai loro sguardi. Bisogna cominciare a pensare in un modo diverso, come se un moderno Noè ci caricasse sulla sua Arca per portarci in un mondo nuovo, dove ciò che cambia sono le menti, prima di tutto il resto. E giusto per chi non è stato presente, le candide scatole contenevano tante coloratissime borracce, perchè di plastica soffochiamo!
Tanti soggetti hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto. La MM Centrale dell’acqua di Milano, vero monumento culturale della città. lo stesso Teatro Out Off, da decenni al servizio dell’arte e come già citato la Jas Art Ballet Junior, realtà di alto profilo. Emozionanti tutti i ballerini, qualche stella rifulge un tantino più delle altre, ma un gruppo di danzatori che spazia dai 12 ai 20 anni è proprio un balsamo per l’anima!!
Hanno danzato per noi: Antonella Albano, Gioacchino Starace, Vincenzo Lubrano, Elena Basso, Giulia Di Martino, Lara Barbarino, Anna Iseppi, Agnese Garrone, Sofia Buffagni, Emma Candiani, Sofia Oliva, Flaviana Carbonaro, Alexandra Cipolla, Valeria Lutricusi, Viola Taralli, Sofia Goi, Giulia Miotti, Aida Colloca.
Abbiamo visto “Noè 2030, siamo tutti sulla stessa barca?
al Teatro Out Off di Milano
Si ringrazia l’Ufficio Stampa
Crediti fotografici Franco Covi