Allegro, non troppo
“Allegro, non troppo” è una stand up comedy che racconta il punto di vista di un gay quasi quarantenne in merito alla società in cui vive. Diritti civili, conquiste, sconfitte. La disamina è lunga. Lorenzo Balducci, da solo in scena, passa dalle considerazioni puramente politiche al racconto delle nuove dinamiche di abbordaggio, peraltro comuni a tutte le declinazioni sessuali esistenti in ogni mondo possibile. Equivoci esilaranti, momenti crudi, buio, tristezza. C’è davvero di tutto.
Balducci ha tranquillamente sputtanato quello che il modello culturale etico e non estetico, citando il testo di Riccardo Pechini e Mariano Lamberti, impone
Balducci mi ha ricordato la più raffinata tradizione circense, dove il clown ride di sé, si auto crocifigge affinché altri si divertano
Lorenzo Balducci è un bel portento, e lo dimostra subito. Le sue capacità di saltare da un registro all’altro mi hanno colpito come poche volte accade: ironico, allegro, triste, severo, ruffiano, ballerino, cantante. Credibile nella parlata spagnola, lo stesso per l’inglese. Istrionico, versatile, in una parola, performer! La scrittura di Pechini e Lamberti è colta e coglie con puntualità una certa realtà dei fatti, la regia dello stesso Mariano Lamberti riempie il palco, pur con un sol uomo in scena.
Oggi si replica alle 18,00 per chi si fosse incuriosito, qui a Napoli. Informatevi se arriva nelle vostre città.
Mettersi di fronte alle proprie debolezze non fa mai male! La catarsi degli antichi greci è immortale!
Abbiamo visto “Allegro, non troppo” al Nuovo Teatro Sanità
Si ringrazia l’Ufficio Stampa