Sogni d’Arte
Arte, tempio di sogni e di speranze, casa del pensiero, di sembianze che ancora non esistono o stanno solo cambiando, di colori sposati e bianche connessioni.
Arte, tu che ci sputi addosso senza educazione il mondo e i suoi paradossi.
Arte, tu che divieni esclamazione, necessità, imprecazione, salvezza.
Arte, tu che ci lasci perduti, e ci accarezzi, e ci culli, e ci violenti, e ci nutri, qui, ora, e ancora.
Arte, tu che sei madre di possibilità, tu che non cedi alla morte, tu che disegni abbandoni che sono speranze, tu che regali tempo oltre lo spazio, luoghi di espressione, di fiducia, di riscatti.
Arte, illumina questo cuore contrito, ridesta il sonno perduto.
Arte, tela liberata nel vento, specchio di parole imbrogliate, scompigliate, cieca ragione critica, genuflessione di cambiamento, preghiera.
Arte, così profondamente vera che di te percepisco i confini, gli odori, i rumori, così profondamente umana che mi commuovi, e mi turbi, e mi prendi, e mi scuoti.
Arte, che di strade cammini, e di passi, e incroci che liberano scelte e sconquassano i giudizi, i pericoli, le convinzioni.
Arte, suono d’anima che esplode, e tenta di rinsavire, sgomitando le paure, gli eccessi, i limiti.
Arte con te respiro e torno a vedere, tu che sei vita, semplice e schifosa vita.
Napule è ’nu paese curioso
è ’nu teatro antico, sempre apierto.
Ce nasce gente ca senza cuncierto
scenne p’ ’e strate e sape recità.
Nunn’è c’ ’o ffanno apposta; ma pe’ lloro
‘o panurama è ‘na scenografia,
‘o popolo è ’na bella cumpagnia,
l’elettricista è Dio ch’ ’e fa campà.
Ognuno fa na parte na macchietta
se sceglie o tip o n’omm a truccatura
L’intercalare, a camminatura
pe fa successo e pe se fa guarda.
Eduardo De Filippo
Foto 1 di Ksenia Chernaya da Pexels
Foto 2 di Yan Krukov da Pexels