Musica & Luna – fiaba astrologica
Musica era piccola e orfana. La sua casa era l’aria, e si sentiva sola, dentro quel vuoto cosmico. Aveva tanta energia e tanta voglia di comunicare. Perciò decise di scegliersi una mamma, ma una che le somigliasse tanto: capricciosa, sempre giovane, orfana e inafferrabile. Come era lei.
Dopo mille ricerche e duemila pensieri, uscì fuori la prescelta. Anche lei abitava l’aria, e decise di chiamarla Luna. Un nome molto musicale. Luna era molto cangiante e sempre affascinante, sia quando era tonda e luminosa e alta e lontanissima, sia quando si faceva piccola e vicina in spicchi maliziosi. Musica sentiva anche lei il bisogno di prendere una forma. Entrò nell’aria intorno al pianeta più vicino alla sua mamma e notò che a lei piaceva, ogni notte, specchiarsi in uno specchio enorme e fluido abitato da creature guizzanti, mutevoli, sfuggenti e colorate. Senza una grande forma ma con un corpo e un’identità. Musica le sentì subito affini. Una volta entrata in uno di quei corpicini in continuo movimento, si mise a fissare la sua fresca mamma, che interpretò al volo quelle domande silenziose. Luna raccontava che anche lei non stava ferma, come forse poteva sembrare da lontano.
“Io viaggio lungo una ruota magica, si chiama Zodiaco perché è abitata essenzialmente da animali, 12. Anche il mio amico Palla di Fuoco compie questo viaggio, ma in modi e momenti diversi”.
Musica si domandava, un po’ curiosa e un po’ gelosa, chi mai potesse essere questo amico di fuoco della sua mamma. Poi ci arrivò, perché era molto intelligente. Doveva essere quel tondo giallo e immenso che aveva visto partire dallo specchio e nello specchio ritornare ogni volta, stavolta di colore rosso, lasciando un grande spazio buio in cui la mamma splendeva come lui. Ed era più tranquilla, così, aveva notato che non si incontravano quasi mai. Poteva avere la mamma tutta per sé. E magari diventare amica anche di Palla di Fuoco, ma quel nome non le diceva granché. Siccome era piena di fantasia, trovò un nome anche stavolta.
“Sole, mammina, chiamiamolo Sole, è più bello!”
“E’ vero!” esclamò Luna, che era tanto dolce e diceva sempre di si.
“Devi sapere che io e Sole andiamo molto d’accordo, anche se non ci vediamo quasi mai… o forse proprio per questo…” e rise.
“Che bello”, pensò Musica sempre più innamorata, “è anche spiritosa come me”…
Luna continuava a raccontare:
“Ci sono anche i Pesci sopra questa ruota. So il loro nome perché me lo hanno detto loro, ci parlo spesso. I 12 animali di questa ruota mi conoscono tutti molto bene, infatti. Io torno sempre da loro, ciclicamente, fermandomi un paio di giorni circa. Questi animali celesti influenzano molto gli animali del pianeta Terra. Soprattutto quelli più strani, affascinanti e pericolosi, quelli che chiamano Uomini”.
“Ma io li conosco!” gridò Musica… “Siii, gli Uomini, e molti di loro conoscono me!”
“Bene!” continuò Luna, “anche in loro si muovono delle forze che li caratterizzano dal giorno della nascita, forze che li legano in modi diversi ai 12 animali della ruota. Io e Sole le conosciamo bene. Quando ci fermiamo con il segno dei Pesci ci troviamo sempre a nostro agio. E regaliamo loro dei difetti e delle qualità. Io, ad esempio, regalo un carattere gentile e un talento di scrittura e musicale”…
“Allora ho fatto bene a trasformarmi in Pesce!”
“Hai fatto benissimo, tesoro, sei a casa così!” rispose Luna. “Poi chi nasce nel periodo in cui sono con i Pesci, fa dei sogni bellissimi, anche ad occhi aperti, e ha anche occhi grandi, dolci e languidi come sono io”.
“E quali difetti hanno, però?” chiese Musica capricciosa. E gelosa. E curiosa.
“Mmmmh vediamo… sono lunatici, per forza, e un po’ permalosi, troppo sensibili e pensano troppo… e non ascoltano nessuno, se non le loro regole, che nessuno comprende!”
“Caspita, proprio uguali a me!” esclamò Musica, vergognandosi anche un po’.
“Esatto, monella, proprio come te!” Rise Luna, e diventò più lucente.
Si stava preparando al suo giro sulla ruota magica, riducendosi stavolta in uno spicchio malizioso. Che a Musica piaceva tanto. Mamma e figlia si dettero un muto appuntamento per la notte seguente. Luna in cielo a passeggiare, Musica in mare a cantare per lei.