Furto 30 – La farmacista
Anno 2019. Regione Puglia.
Appena arrivato a Bari dal profondo sud, dalla Sicilia, felice di poter uscire, trullare, mangiare orecchiette, è scoppiato il Covid. E fra tutti i malanni che potevano capitarmi in una pandemia mondiale, malanni magari che già avevo avuto in passato, febbretonsilliteunghiaincarnitaascessoalopeciadastress, raga mi sono venute le emorroidi.
E per me che non le avevo mai avute è stata una scoperta, ‘na catastrofe, un dolore! Avevo necessità di verificare se quello che interessava le mie parti buie era quello che sospettavo, e ho fatto, lo confesso ahimè, quello in cui l’italiano medio ormai è esperto: google, emorroidi, foto. Una serie di foto abominevoli, che riportavano ad approfondimenti altrettanto sconcertanti, un loop che ho dovuto interrompere perché l’ipocondria si era impossessata di me. Mi sono messo davanti allo specchio, mi sono calato i pantaloni e ho autoverificato che le foto corrispondessero alla realtà: ebbene, erano emorroidi.
Sono fuggito in farmacia, motivo lecito per uscire e ho chiesto, sottovoce, con doppia mascherina e con un maledettissimo schermo divisorio fra me e la farmacista:
“Una pomata per le emor…”.
Quella non sente una beata cippa e quindi alzo leggermente il tono di voce:
“Una pomata, per, le emorroi…”
“Per?”
“Le emorroidi!”
Praticamente mi hanno sentito anche da Catanzaro. Risponde con la domanda che mai, mai avrei voluto sentire:
“Quale?”.
Ma che ne so becera di una farmacista dammene una a caso che il culo mi brucia. Prendo un respiro, stringo i glutei, cosa che non avrei dovuto fare e rispondo:
“Una qualsiasi gentilmente”.
“Ma a che stadio sono?”.
Direi San Siro perché l’ho appena bestemmiato. E invece no, rispondo
“Primordiale”.
Ma che risposta è primordiale, ma come mi viene in mente. Lei, con quel sorriso perfido che manco Crudelia De Mon quando insegue i dalmata sulla decappottabile, mi dice:
“Va bene… maaaaa….”
“Ma…”
“Ma ce l’ha la ri ce tta?”.
Ce l’ha la gne gne gne, no vabbè ma allora sei stronza davvero. Arreso, sconfitto, distrutto dal dolore esco da quella farmacia, prima però acquisto una confezione di Tachipirina, e no, non chiedetemi perché l’ho fatto, non ne ho assolutamente idea. Mi siedo in macchina, penso che dovrò apprezzare d’ora in poi azioni così banali com’è quella del sedersi. Corro a casa, vado nuovamente su Google e cerco: proctologi a Bari, uno specialista per il culo.
Ma questa è un’altra storia.
Credits:
Foto 1 e 2 di Thirdman da Pexels
Foto di copertina di cottonbro da Pexels