SHELLS – favola saggia
Un granchio paffutello, di nome Granchiotto, vagola veloce sulla battigia e si imbatte in una tartarughina che lenta entra nel mare. Il granchio ferma per un attimo la propria corsa, la osserva per un minuto e inizia a prenderla in giro, sghignazzando:
“AHAHAH, prima che arrivi in acqua, faranno in tempo a cambiare le stagioni; finirà l’estate, passerà l’autunno, tornerà l’inverno e con l’alta marea verrai spazzata via… attenta, amica!”
La tartarughina per un po’ non gli risponde, ma all’ennesima provocazione si gira sarcastica verso di lui. In fondo, lei si chiama Guerrina, è un osso abbastanza duro.
“Figurati se mi faccio spaventare dalle parole di un pagliaccio che cammina di traverso…”.
Granchiotto intanto pensa a camminare di lato con le chele sul pancino, anche oggi ha mangiato troppo, accidenti. Cerca un riparo per farsi un pisolino ristoratore, ma prima ribatte, stizzito:
“Sei lenta di passo ma veloce di lingua, vero? Buon per te, vediamo se avrai maggior fortuna delle tue sorelle, addio!”.
E sghignazzando, si allontana. Ma mentre si allontana, continua a ripensare a quella tartarughina tanto sfacciata quanto coraggiosa: come avrebbe fatto a sopravvivere alla notte di luna piena? Pieno di curiosità, e con un’ansia sottile, decide di spiarla dal promontorio e intanto riflette. Proprio non sa spiegarsi perché sia tanto inquieto; lui ha sempre vissuto la vita osservando e criticando tutto e tutti, al riparo del suo solido guscio e del suo cinismo naturale. Ma stavolta farsi beffe dei difetti altrui gli ha procurato uno strano malessere, e una nuova sensazione di pentimento. Non è affatto fiero di come si è comportato, il granchiotto impertinente. Anche la tartaruga si sente strana; la assale un senso di stanchezza e frustrazione. Inizia a domandarsi perché mai in tutta la sua vita più si faceva gli affari propri senza chiedere aiuto a nessuno, più le venivano a rompere le uova nel paniere. E così, mentre entrambi rimuginano, sale la luna in cielo e illumina il mare, richiama la marea e amplifica i sensi e…
È già mattino e il granchio è sulla riva senza sapere perché. Scorge in lontananza la tartaruga col suo lento incedere e un maestoso gabbiano che sta planando proprio verso di lei: in cerchi concentrici di una magnifica danza mortale, si avvicina inesorabile. Quasi di soppiatto raggiunge la tartaruga, che ipnotizzata segue la discesa del gabbiano; si sta rendendo conto di quanto grandi siano quelle ali. In un istante tre esseri così diversi tra di loro è come fossero in sintonia da sempre. Le prede e il predatore nei loro ruoli perfetti; l’eterna danza che risuona al mondo.
E così, mentre entrambi rimuginano, sale la luna in cielo e illumina il mare, richiama la marea e amplifica i sensi e…
Dopo aver schivato quelle ali enormi che creavano un’ombra gigantesca a oscurare il cielo, la povera tartarughina fa appena in tempo a nascondersi sotto la sabbia, infilandosi in una galleria creata ad arte da Granchiotto.”Il gabbiano dovrà trovarsi altro per colazione, questa volta!“, pensa Granchiotto, e pensa anche che da quel momento, questo spavento lo legherà per sempre alla piccola Guerrina. “Forse, per la prima volta ho trovato un’amica” pensa, ” mi converrà comportarmi bene!”.
Intanto la tartarughina sta ben coperta sotto la sabbia, pericolo scampato. Il granchio imbambolato, che è rimasto all’esterno immerso nei suoi pensieri, è pericolosamente alla portata del gabbiano! Con un impulso estremo di sopravvivenza si affretta a raggiungere la tartaruga nel nascondiglio. Dopo qualche minuto si affaccia tremante con un solo occhietto sporco di sabbia. Non si vede più l’ombra del gigante, le sue ali spaventose non fanno più alzare il vento intorno. Allora tira fuori anche una chela e toglie via i granelli di sabbia per vederci meglio. Il gabbiano ormai è distante e ora volteggia sul mare in cerca di qualche pesce. La preda adesso è un’altra, così è la vita.
“Oggi tocca a me, domani a te”.
Per ora sono salvi, loro due.
La tartaruga ha assistito all’intera scena, con la testina appena fuori dalla sabbia. Il granchio impertinente ha perso tutti i colori, e anche la voglia di fare lo spiritoso, dallo spavento! “Ma in fondo non è cattivo”, pensa Guerrina, ” e ha un animo poetico se si è fermato a riflettere e a osservare…”.
Ed è forse per questa sua natura che ha giocato d’attacco a fare il sarcastico; per non scoprire troppo il suo animo delicato. Come il corpo che nasconde sotto la corazza, tenero. Come il suo, del resto. E pensa che anche lei ha dovuto sempre proteggere il suo interno delicato, ostentando una saggezza e un’indifferenza che non sempre le corrispondevano.
“Ma in fondo non è cattivo”, pensa Guerrina, ” e ha un animo poetico se si è fermato a riflettere e a osservare…”.
“Scusami”.
Lei lo guarda e per un attimo, le profonde rughe del suo volto scompaiono. Sorride. E gli risponde:
“Ti va di accompagnarmi fino alla riva? Coi miei riflessi rallentati avrò bisogno della tua giovane energia!”.
Granchiotto ci pensa un attimo e poi le dice:
“Ok, parti tu, ti lascio dieci minuti di vantaggio!”.
Quando la vede allontanarsi pacifica e fiduciosa è tentato di girarsi per tornare indietro verso la sua solitaria vita di avventure e disimpegno ma poi decide di seguirla, di traverso. In un attimo le è accanto, danzandole intorno un frenetico girotondo. È felice, Granchiotto, di essere di aiuto, di avere un senso nel mondo. Di avere un senso grazie a lei.