Giornate internazionali: che passione!
Un tempo funzionava che ad ogni giorno dell’anno ci fosse un santo abbinato. Bene, lineare, ordinato, comodo. Essendo però i santi molto più numerosi che i giorni, prima sono stati abbinati tra loro e poi abbinati ai giorni (e non voglio parlare dei fastidi e delle antipatie che i gruppi forzati creano, con il conseguente sciopero del miracolo che questi comportano. Ché a volte non è sciopero del miracolo ma semplice intasamento: c’è troppa caciara e a volte vanno in conflitto).
Ma un giorno è fatto di ventiquattro ore, tante! Ragion per cui non basta abbinargli una manciata di santi alla volta, ma si deve occupar il resto delle ore con dell’altro. E questo è anche un sano modo di vincer la noia.
E allora siamo passati alle giornate internazionali.
Quella storica degli innamorati, poi quella successiva dei singol, poi quella controversa delle donne, poi quella delle mamme, dei papà, recentemente quella dei nonni, quella del libro, quella di qualche orgoglio, quella della gioventù, quella contro la violenza, quella della ricerca, quella della memoria, quella del bacio, quella dei Puffi e talmente tante altre che anche qui trecentosessantacinque giorni non bastano più. L’affare curioso è che però non sono previsti abbinamenti tra gli argomenti dalla valenza internazionale, o un tema toglierebbe importanza all’altro.
E questo è anche un sano modo di vincer la noia
Ci sono però degli argomenti che ancora non hanno trovato collocazione nel calendario. Quindi il mio vuole essere un accorato appello ad impegnarci tutti a far spazio a questioni determinanti. Oggi per esempio potrebbe essere la giornata internazionale, giustappunto, dell’appello. Ma sarebbe il caso che si facessero i distinguo. Quest’anno dell’appello nel senso del pubblico invito, l’anno prossimo dell’appello nel senso della Corte d’Appello, e l’altro anno ancora dell’appello nel senso dell’elenco dei nomi annotati sui registri scolastici.
Propongo inoltre la giornata internazionale dello schiaffo del soldato, la giornata internazionale dell’umidità, la giornata internazionale della lotta contro la correzione automatica dei dispositivi eppol, la giornata internazionale delle giornate internazionali, la giornata internazionale del deodorante che non lascia aloni,
la giornata internazionale delle giornate internazionali
la giornata internazionale dell’indecisione (e questa è divertente perché per ovvie ragioni sarebbe tipo la Pasqua: una festa mobile senza un giorno fisso, che si aggira disperata, di settimana in settimana, per trovare lo spazio giusto), la giornata internazionale dell’acronimo (la cui sigla sarà GIA), la giornata internazionale dell’infradito, la giornata internazionale del politico (che non potrà che essere il primo maggio per ovvie ragioni), la giornata internazionale del calippo, la giornata internazionale della manutenzione delle candele del motorino, la giornata internazionale del pennello cinghiale (internazionale – cinghiale, quando c’è la rima i giorni di festeggiamento sono due) e la giornata internazionale delle gonne svasate blu.
Se qualcuno pensa ad altri settori da celebrare contatti pure la redazione e noi si metterà tutto al vaglio. Non è previsto pagamento. Ah! A proposito: per motivi di ordine pubblico niente giornata internazionale del pagamento, c’è chi potrebbe approfittarne…