Trapani ti sorprende sempre – Luglio trapanese
Trapani ti accoglie accarezzandoti con il venticello ora da ovest ora da est e anche quando soffia lo scirocco il mare la protegge dalle folate calde. Trapani ti sorprende sempre perché ti abbraccia con i suoi due mari; lanciando lo sguardo verso il tramonto, il blu si mischia alle sfumature di rosso del sole. Da un lato la montagna di Erice, dall’ altro le sagome delle Egadi trasportano la tua immaginazione verso borghi di pescatori e mattanze di tonni. Trapani ti sorprende perché ogni volta ti regala un angolo diverso. Questa estate, il palazzo storico di fronte Villa Margherita offre insieme ad un ottimo tagliere di salumi un buon aperitivo sulle terrazze. In questa splendida atmosfera buon cibo e natura prepotentemente seducente stuzzicano i tuoi sensi. Trapani ti sorprende perché riesce a fondere l’ambizione di città moderna con i gusti antichi nei suoi squisiti piatti della tradizione, che testimoniano le braccia aperte e rivolte verso il Maghreb. Trapani si era preparata diligentemente a presentarsi agli occhi del turista con un centro storico curato, una buona ricezione alberghiera e di ristorazione come alcuni anni fa, in occasione delle gare internazionali di velaEera pronta per l’avventura di capitale delle culture. Crocevia di popoli e sapori questa lingua adagiata sul mare avrebbe offerto la migliore parte di sé. Trapani mi sorprende.
Lo storico festival del Luglio Trapanese, dopo le alterne vicende degli ultimi tempi, quest’anno ha puntato al rilancio
musicale della città. Brevi e suggestivi concerti al tramonto negli angoli più pittoreschi del territorio con una programmazione operistica nel teatro all’aperto di Villa Margherita. La stagione estiva è iniziata con l’omaggio a Giuseppe di Stefano per ricordare il centenario dalla nascita e si è conclusa splendidamente con Don Pasquale.
La Norina di Francesca Benitez aveva carattere e voce adatta al ruolo, Alessio Arduini e Patrick Kabongo hanno disegnato i loro personaggi con brio senza mai essere sopra le righe
poter assistere in sicurezza alla rappresentazione. Trapani mi ha sorpreso anche quest’anno perché ci ha proposto lo spettacolo in forma scenica,senza rinunciare quindi al piacere del teatro d’opera e senza le “baggianate” a cui abbiamo assistito all’Arena di Verona per Cavalleria Rusticana con il coro in scena con le mascherine. L’opera donizettiana è stata realizzata in modo spumeggiante e leggero dal regista Pier Francesco Maestrini. Un occhio attento poteva scorgere movimenti di scena con distanziamento, ma l’azione scorreva così fluidamente che per due ore siamo ritornati davvero “alla normalità”. Trapani mi sorprende mentre è una conferma la direzione artistica di Beltrami e quella musicale della splendida musicista che è Manuela Ranno; ero sicura di assistere ad un buon spettacolo. E invece Trapani mi ha sorpreso e lo spettacolo è stato a dir poco magnifico.
Chi mi conosce sa che in quanto “vecchia melomane” tendo a volgere le mie orecchie al passato, ma Il 25 agosto, a Villa Margherita, per la prima volta dopo anni di frequentazione d’opera ,man mano che lo spettacolo
andava avanti, restavo piacevolmente coinvolta. La Norina di Francesca Benitez aveva carattere e voce adatta al ruolo, Alessio Arduini e Patrick Kabongo hanno disegnato i loro personaggi con brio senza mai essere sopra le righe, agili scenicamente e vocalmente. Federico Longhi ha interpretato un Don Pasquale vocalmente ineccepibile, sia nel fraseggio che nell’emissione, tratteggiando un personaggio ingenuo ma di carattere senza mai valicare il limite del grottesco e del patetico. Il coro ha dato come sempre prova di essere all’altezza, sia vocalmente che scenicamente. La bacchetta di Di Stefano a tratti forse troppo intimista, ma nel concertato e nelle arie il ritmo ritornava con energia. Trapani mi sorprende sempre e quest’estate mi ha riempito l’anima di buona musica ma soprattutto mi ha ridato la speranza o meglio la certezza che ottima musica ancora si può fare e ascoltare.