Dirimpettai…un anno dopo: a Villa Fernandes storie di condomini, ai tempi del Covid
“A noialtri napoletani, toglieteci questo poco di sfogo fuori al balcone…”
Così Pasquale Lojacono, il protagonista di «Questi fantasmi!» di Eduardo De Filippo, dice all’«anima utile» Professor Santanna.
E in effetti quando comincia lo spettacolo non possiamo fare a meno di evocare con la memoria il gusto della commedia “eduardiana”.
Lo scenario stavolta è la Villa Fernandes un edificio dei primi del ‘900 nel cuore di Portici confiscato al clan camorristico Rea, trasferita nel marzo del 1999 al patrimonio indisponibile del Comune di Portici che l’ha poi concessa in comodato d’uso alla rete costituitasi per la proposta del progetto.
Oggi rappresenta un luogo aperto alla libera fruizione degli spazi sia esterni che interni, un punto di incontro e di aggregazione sociale, nonché di ascolto e di orientamento per chi vive situazioni di disagio.
E per l’occasione diventa palcoscenico. Siamo ancora una volta nell’ambito della rassegna Racconti per Ricominciare, un festival diffuso di percorsi teatrali dal vivo e itineranti, ambientati in spazi di grande valore storico e architettonico della Città Metropolitana di Napoli e della Campania, ideato e organizzato da Vesuvioteatro.org con il coordinamento artistico di Giulio Baffi e Claudio Di Palma, in scena dal 28 maggio al 6 giugno 2021.
Per 9 giorni, 12 location della Campania si trasformano in suggestivi palcoscenici per 12 spettacoli con 50 attori protagonisti di 28 testi teatrali, perlopiù inediti, scritti da 21 autori, italiani e non, e messi in scena prima del tramonto, in simbiosi con i paesaggi e le architetture che li ospitano.
Massimo De Matteo, Angela De Matteo, Peppe Miale, Serena Pisa ed Eduardo Tartaglia sono gli attori di una commedia dal carattere realista ma “alla napoletana”, capace di regalarci un’ora di leggerezza tra battute costruite, e forse improvvisate, per esorcizzare il peso e la stanchezza di un anno di pandemia, lanciate sul pubblico dalle finestre di un condominio.
In “Dirimpettai, un anno dopo”, storie di “straordinaria” quotidianità all’era del covid si incrociano nel cortile e si intrecciano come corde tra le finestre: i litigi domestici di una coppia in attesa di un bambino, una attrice pronta, salvo imprevisti, ad affrontare il provino che le svolterà la carriera, e un barone, con cui intrattiene una liaison d’amore, lontano dagli occhi della madre di quest’ultimo, proprietaria del palazzo, attenta e vigile sulle faccende sentimentali del figlio oramai adulto.
E Infine, ma non per importanza, il portiere del condominio, allo stesso tempo spettatore e coregista delle vicende che si susseguono en plein air, tra gli spazi comuni che raccolgono con estrema cura le vicissitudini e i segreti degli abitanti del palazzo.
A quasi un anno dalla prima versione della commedia, “Dirimpettai”, in scena durante la prima estate in pandemia, Pasquale, Maria, Armida, Alfredo e Raffaele il portiere tornano a farci riflettere sull’importanza dell’ironia nei momenti difficili della vita. In replica fino al 6 giugno, vale la pena farci un salto.