Villa Campolieto, si ricomincia da Shirley Jackson
Tre viaggi in altrettante realtà distopiche, nelle quali si respira violenza e incomprensione, sussurri lontani che rilanciano eco ai desideri più segreti di noi. Una tensione verso un destino ineluttabile che potrebbe compiersi da un momento all’altro, e che farà dei protagonisti capri espiatori e vittime sacrificali.
Le distanze non si colmano mai in Barbari Residui
Luciano Melchionna mette in scena con lucida nitidezza i testi di Shirley Jacskon (The Good Wife, The Lottery, What a Thought), arricchendo i monologhi del gusto creativo per il dettaglio e enfatizzando la chiave relativa alla condizione sociale delle donne alla metà del secolo scorso, tanto cara a Shirley: le loro identità frammentate, spesso in posizione subalterna alla componente maschile, faticano a emanciparsi, ma si intravvedono già, nella chiave registica, le istanze di emancipazione che faranno proprie nel ventennio successivo.
Una posizione di attesa che genera ansia, così come ansiogeni risultano i tre monologhi, che tenendo lo spettatore in posizione di attesa, scorrono davvero in un lampo, dilatando i tempi in un crescendo di suspense progettato curando ogni dettaglio.
Il tramonto effonde penombra agli scorci di Villa Campolieto. Ottima prova di tutte le componenti artistiche, con Antonio Lollo a fare da corpo e guida a ogni racconto.
Andateci, non perdete l’occasione di ricominciare a vivere il teatro con tre ispirati racconti.
Abbiamo visto:
Barbari residui
a cura di Luciano Melchionna su testi di Shirley Jackson
con Raffaele Ausiello, Federica Carruba Toscano, Irene Scarpato, Antonio Lollo.
In Villa Campolieto in Ercolano (NA)
nell’ambito della rassegna Racconti per Ricominciare (II ed.)
a cura di Vesuvioteatro.org (info e biglietti)
Si ringrazia l’Ufficio Stampa