Il successo degli insuccessi
Nessuno ne parla mai del successo degli insuccessi. Nessuno parla mai del valore delle cadute, del tempo impiegato a raccogliere i pezzi di quel che volevamo si concretizzasse, della forza che serve per lasciarli andare poi quei pezzi che non dovranno più camminare al nostro fianco perché ormai non fanno più parte di noi.
E perché non ne parliamo mai?
Io voglio parlarne invece, perché ogni giorno corriamo dietro convinzioni, idee, credenze sulla perfezione, demonizzando quasi la fragilità, soprattutto la nostra, e la possibilità di cadere, di non eccellere, di sbagliare, di essere imperfetti e di collezionare insuccessi, deludendo chi ci sta accanto, deludendo noi stessi. Corriamo e ci stanchiamo.
E se fosse un altro modo di vincere, quello in cui ci diamo la possibilità di sentirci abbattuti, spaesati? Quello in cui ci concediamo la possibilità di stare a terra tra gli strascichi degli insuccessi, perché anche in quei momenti, soprattutto in quei momenti, tocchiamo con mano che seppur a terra, ci siamo ancora, e ci osserviamo da un’altra prospettiva prima di rialzarci. Ammirare il cielo da sdraiati per cogliere tutte le forme delle nuvole, a contemplare le stelle senza aver fretta di rimettersi in piedi, seduti senza fretta di correre ancora soltanto per vincere e dimostrare di non essere perdenti o poco adatti, con ancora troppi sbagli tra le mani.
La verità è che dovremmo guardarci senza giudicarci, dovremmo farlo senza troppi filtri che rendono distorta la visione che abbiamo di noi stessi. Non guardiamoci attraverso gli insuccessi, semmai il contrario, guardiamo gli insuccessi attraverso noi: ricordandoci il perché di determinate scelte, ricordando che quando abbiamo agito in un determinato modo è stato perché sentivamo di doverlo fare e basta. Talvolta agendo senza un perché, lasciando spazio ad una sana sfrontatezza e a un chi se ne frega! Perché pure per quello ci vuole coraggio.
Poche volte facciamo quello che non ci sentiamo di fare, anzi, spesso spinti dalle emozioni e dalle sensazioni di un momento agiamo in virtù di quello che proviamo. Quando poi qualcosa va storto diciamo: non avrei dovuto fare così, se tornassi indietro non lo rifarei però queste parole le pronunciamo sempre dopo, mossi da altre sensazioni e sentimenti.
Restare fedeli a noi stessi rischiando di sbagliare o cadere, non è forse un successo?
Concederci il tempo di cui abbiamo bisogno per compiere i nostri passi, non è forse un successo?
Nella vita successi e insuccessi si fondono insieme, sono complementari, un cielo bagnato da cui fa capolino l’arcobaleno. Senza le lacrime di pioggia, non nascerebbero i colori.
Crediti immagini:
Sito Unsplash Scott Kelley, Dewang Gupta