Anno nuovo, prima settimana
Anche nell’ultimo giorno dell’anno il bene sembrava assente, come una luce flebile annegata nell’universo!
L’anno nuovo per Alfredo era il tempo dei propositi, delle promesse, dei buoni intendimenti. Una attività severa, rigorosa, che impegnava ore e ore di scrittura, tagli e correzioni. Un carico di lavoro che ormai regolava da più di un decennio il tempo dei primi giorni dell’anno.
Briii!!! Briii!!! Briii!!! Briii!!!
Un impegno austero per lui che aveva, come sempre, portato a buon compimento fin da quando aveva percepito l’utilità di correggere tutto ciò che lo infastidiva del caos della inutilità.
Briii!!! Briii!!! Briii!!! Briii!!!
Così operava una ricerca impaziente sulla tracce delle proprie insofferenze lievi, poiché quelle gravi, quelle davvero dolorose, invero, persistevano autonome alimentandosi di disordine e di colpe, senza la necessità così di essere supportate dalla ragione, tanto più su di un elenco di buoni propositi. Una pratica tormentata, ma scrupolosa, un modo come un altro per sfidare il mondo esterno.
1) Devo essere buono e caritatevole;
2) Smetterla con le bugie e le menzogne;
3) Piantare un albero;
Briii!!! Briii!!! Briii!!! Briii!!!
4) Smettere di fumare;
5) Non avere più paura degli altri;
6) Ritornare all’inizio, tra gli uomini anche se brutti e cattivi, senza fare il difficile;
7) L’umanità, anche se fa schifo, è un ottimo diversivo, un gradevole passatempo;
8) Il Mondo Nuovo è un’illusione e l’Anarchia solo un’Idea;
9) Dovrò essere io l’artefice della realtà;
10) Partire per un viaggio in Nepal;
11) Non usare mai più gli slip, ma boxer, solo boxer;
12) Prima di mettere in moto, aprire lo specchietto destro dell’auto;
13) Dire a Sara, almeno una volta al giorno, che l’… Briii!!! Briii!!! Briii!!! Briii!!!
– Pronto!
– Mannaggia a te, Alfredo! Perché non rispondi al telefono?
– Scusa non avevo sentito, comunque che vuoi Sara?
– Tu mi farai impazzire. Sei pronto? Passo io tra un’ora. Vedi di farti trovare giù. Sei d’accordo?
– Non saprei, Sara. Tu che dici?
– Come che cosa dico? Considerando il traffico e la fila per il Check in dovremmo partire tra un’ora al massimo. Insomma tra poco ti passo a prendere…
– Ma io sto facendo cose…sono impegnato.
– Stai facendo cose? Ma sei scemo? L’aeroporto è un caos, in questo periodo. Ti ricordo che abbiamo una casa al mare prenotata da tre mesi a Pantelleria e tu stai facendo cose!!! Infila subito un costume nello zaino, vestiti e scendi presto! Sto arrivando…
– Sara! Sara? Scusa, scusa, scusa: ma che giorno è oggi?
– Il tredici luglio, coglione!!! Scendi subito. Sto arrivando!
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Stefan Keller da Pixabay