Su quella spalliera di legno
Su quella spalliera di legno, ecco un altro tocco di colore, un tocco energico, soddisfatto, messo lì a sancire la fine di quella sorta di restauro.
Sembra più un restauro di pensieri però.
Non si tratta di una comune sedia, assolutamente no!
Il lavoro su quella sedia è iniziato quasi come un gesto automatico, nato dalla voglia di voler dare un aspetto più curato, alla moda.
La mia intenzione era farla diventare una sedia “di tendenza”.
Ma per farla tendere verso dove? La direzione è tutta lì, verso quel miscuglio di pensieri che presentano la voglia di cambiare, il riscatto di una delusione, la rivincita di un “Guarda di cosa sono capace!” o magari la direzione della guancia che si arriccia in un sorriso abbozzato, come a voler sottolineare quanto fosse assurdo stare ancora lì a preoccuparsi del risultato finale.
È una sedia!
Sì, ma non una qualsiasi. Una risposta davvero insistente che continua a farsi spazio con forza.
Peccato non sia presente alcuna domanda.
Stare ferma a fissare il risultato di un lavoro che sarebbe potuto durare al massimo un paio di giorni. Ci ho impiegato tre mesi, vai a capire perché.
Ah, ma allora la domanda c’è forse. Chiedersi il perché di qualcosa, per l’appunto.
Poi guardo la latta di colore che sta lì, sul tavolo, svuotata quasi totalmente del suo contenuto e la capisco, mi sento vicina a lei.
Sulle setole di quel pennello ci sono anch’io, stesa come un velo di colore che vuole celare le origini di qualcosa per poi donarla a nuova vita.
Si tratta solo di una sedia, all’apparenza, ma sapere di chi fosse quella sedia e vederla così trasmutata mi da un senso di piacere.
Non amava quella sedia; io però l’ho presa con me. La direzione è tutta lì, verso quel miscuglio di pensieri che presentano la voglia di cambiare, il riscatto di una delusione, la rivincita di un “Guarda di cosa sono capace!”
Sono trasmutata anch’io. Quel colore urla “GUARDAMI! Merito ancora di essere una sedia!”, come i miei pensieri, i quali comprendono che lei, quella trasmutazione, non potrà mai vederla, non DOVRÀ vederla.
Quella sedia non potrà mai più essere turbata dal suo sguardo.
Questo è quello che voglio veramente.
Crediti immagine:
Foto sedia: Autore “bestiame” per freepik.com