Non mi ami? Ma devi essere dolce con me
Un palco minimale ed estremamente rappresentativo è ciò che si è rivelato non appena il sipario del teatro Sannazzaro di Napoli si è spalancato dinnanzi ai nostri occhi. L’atmosfera cupa del sottotetto di un sobborgo cittadino era il fulcro di questa rappresentazione tragicomica e toccante che, tra una risata e un dispiacere, ha affrontato un argomento estremamente presente nelle nostre vite. Un donna in sovrappeso innamorata del suo amico, che avverte la derisione del mondo e che da esso fugge, nascondendosi nell’oscurità di quel suo piccolo mondo. Quante volte abbiamo sentito il peso delle scelte del passato, un macigno che ci schiaccia, che ci costringe a trovare riparo nell’oscurità della nostra solitudine! e quante siamo state innamorate del nostro vecchio amico che però in noi vede solo un riparo, una sicurezza, un punto fermo! Proprio mentre siamo lì a osservare lo scorrere della sua normale vita, incassiamo tutto, e spingiamo i nostri sogni, i nostri sentimenti giù nei meandri della nostra anima reprimendoli e tentando di nasconderli. Sono proprio queste le sensazioni che ha trasmesso l’attrice con grande forza e fervore muovendosi in un testo intenso e pullulante di significati di Francesco Maria Siani, che raggiungono un apice particolare quando rivela le scelte del passato, mostrando quali abominevoli conseguenze queste abbiano portato per la coscienza.
Sandra, interpretata da Teresa Di Florio, e Marcello, alias Alessandro Musto, si muovevano tra passato, presente e futuro portando alla luce quanto la vita possa essere violenta e, proprio in contrapposizione a questa, arriva una supplica, quella che tutti facciamo ai nostri partner, alle nostre madri, ai nostri figli, ai nostri amici: sii dolce con me. Così Devi essere dolce con me risulta essere proprio il titolo perfetto a questa richiesta d’amore che si divincola tra litigi e confessioni catartiche, che rivela un rapporto ambiguo in cui la componente femminile è bloccata e da cui è dipendente.
Questa eroina decadente butta fuori tutto il perché della sua condizione che qui esplode trascinando l’ascoltatore nel suo mondo. Proprio questi finora nascosti perché, finalmente urlati e rivelati, esprimono la forza testuale della rappresentazione, una sceneggiatura che, anche affrontando argomenti particolarmente delicati, lo fa con una semplicità che è la chiave di volta per l’apprezzamento.
Il teatro è un meraviglioso connubio artistico, che spazia tra musiche, in questo caso uniche e delicate, recitazione e Visual concept. L’intera unione degli artisti seguiti dalla regia di Antonello Ronca ha fatto si che un normale venerdì sera, desse spunti di pensiero e senso di soddisfazione. Grazie per il vostro lavoro.
Si ringrazia:
Il Teatro Sannazzaro di Napoli
L’ufficio stampa