Quando l’incanto della musica regna, il meraviglioso si manifesta
Prima di ammalarsi, Ludwig van Beethoven aveva l’orecchio perfetto, un dono divino che, però, gli fu portato via molto presto riducendolo a una sordità quasi totale. Ascoltando le sue composizioni, questa idea lo rende ancora più incredibile e se poi le sue creazioni vengono eseguite dal vivo dalla Nuova Orchestra Scarlatti, diretta dal giovane ma geniale maestro Francesco Ivan Ciampa, il meraviglioso si manifesta.
Al suono delle prime note in un pianissimo delicato, la melodia rapisce i sensi che vengono esaltati; a mano a mano che l’intensità aumenta fino all’altissimo dei violini e dei fiati, si ode un tamburo che quasi guida i battiti del cuore e che spinge fino a calare nuovamente verso il pianissimo dello spartito. In quell’esatto momento capita che inconsciamente la testa oscilli lievemente seguendo quell’armonia pulita e gentile che ha in sé la grazia e la semplicità che solo l’alta qualità degli interpreti può donare.
L’esecuzione della Sinfonia n. 7 in la maggiore op.92 modula ampiezze e sinusoidi intramezzate da fantastiche pause, che risvegliano, per poi far sprofondare nuovamente nell’estasi che l’incanto della musica classica scatena in una platea completamente rapita ed assorta. L’ingresso degli angelici flauti ha ammaliato il pubblico.
Tutti eravamo fermi in un’immagine fiabesca, nobile senza ranghi, regale senza imposizioni. Il quarto movimento esploso al termine dell’allegro con brio si è rivelato tenace e misterioso mentre risuonava nello storico cortile delle Satue dell’Università degli studi di Napoli Federico II e ascoltare il maestro e direttore artistico dell’Unimusic Festival Gaetano Russo esibirsi al suo clarinetto è stato illuminante.
Proprio quando si pensava che il picco fosse stato raggiunto, le note di un imponente pianoforte a coda suonate da Costantino Catena hanno aperto la Fantasia Corale op.80 la “Schmeichelnd hold” (Lusingante grazia) che con saltati e legati divertivano e allo stesso tempo schiaffeggiavano con un fortissimo per poi scendere nuovamente, attraverso scale bicromatiche e trilli, verso il pianissimo. All’ingresso dei violini gli strumenti hanno iniziato a giocare tra loro finché fiati maestosi richiamano quasi come un insegnante richiama all’attenzione gli alunni della sua classe. In questa serata di conclusione si è volato tra le stelle saltando tra le nuvole e proprio quando si pensava di aver raggiunto nuovamente il picco, ecco che entra il Coro Chopin diretto da Davide Troìa. Voci soprane e baritone in perfetta sintonia innalzavano e modulavano energia, forza e dinamismo. Quale fosse la lingua in cui le voci esprimevano non contava, ogni parola è stata percepita creando quelle famose vibrazioni dell’anima che solo la musica è in grado di scatenare. Lungo e meritato l’applauso per questa incredibile performance. Non capita spesso di poter assistere a un tale numero di strumenti tutti insieme, così come è straordinario godere della bravura e dell’impegno catatterizzante la partenopea Nuova Orchestra Scarlatti. Grazie dal profondo del cuore.
Si ringrazia:
Nuova Orchestra Scarlatti
Il direttore artistico Gaetano Russo
L’ufficio stampa