Mia moglie ha 90 anni
Ma mia moglie ha 90 anni! Non ci potete aiutare?
Come ve lo devo dire? Avete sbagliato giorno, non siete prenotati per oggi!
Parlo al plurale perché ho davanti una coppia di anziani in cui la paziente è la moglie, ma chi parla è il marito, un ultraottantenne ben più giovane della consorte. Sono degli abitudinari degli ambulatori; come spesso capita a quell’età hanno bisogno di visite e controlli da vari specialisti, perché la vecchiaia è bella, ma ti regala degli inconvenienti: la macchina del corpo umano è uguale a tutte le macchine, con il tempo si usura, si consuma, si guasta e necessita di revisioni e di qualche toppa qua e là.
Il marito non è uno che si arrende, lo conosciamo bene, è dotato di una furbizia neanche troppo nascosta, che unita a una finta ingenuità, alla teatralità tipica della gente del sud, come sono i due, e alla capacità di indurre alla pietà, gli consente di ottenere quello che vuole. Perché non è la prima volta che succede: sbagliano giorno, o chiedono un sollecito, in genere per la signora, con la scusa che “Poverina, ha 90 anni, non la vedete? Fate un piacere, aiutateci!”. E anche se non si dovrebbe, molte volte si è chiuso un occhio e sono stati accontentati, proprio perché sono due anziani, teatrali sì, un po’ svampiti pure, che si presentano sempre come se fossero soli al mondo e cerchino di arrangiarsi alla meglio a gestire gli innumerevoli problemi legati all’età.
Probabilmente è proprio così. Però per quanto comprensivi si possa essere, non è che tutte le volte si può o si deve passare sopra alle regole di prenotazione per le visite: come loro sono in tantissimi ad avere problemi. La chiusura degli ambulatori per tre mesi a causa del Covid ha creato un ritardo mostruoso nella gestione delle liste d’attesa, non si può creare delle preferenze senza motivo d’urgenza.
Proprio al Covid sembra essere legato il problema odierno di questa formidabile coppia.
Proprio al Covid sembra essere legato il problema odierno di questa formidabile coppia.
La signora aveva in programma una visita il 16 aprile, ma per l’emergenza della pandemia le era stata sospesa, con la vaga indicazione a essere rivista a luglio.
Ovviamente i due ora si presentano arbitrariamente il 16 luglio. Ineccepibile: dal 16 aprile al 16 luglio, non fa una piega. Peccato che questo appuntamento non esista se non nella loro fantasiosa testa. La realtà è che la signora risulta ancora in lista d’attesa e verrà chiamata appena possibile. Sì, ma vaglielo a spiegare.
Ma come, ma mia moglie ha 90 anni! Non la vedete come sta male? Per piacere, fatele fare questa visita, ormai che è qui!
A parte il fatto che si tratta di un controllo oculistico programmato da tempo, e non è quindi una questione di vita o di morte, la signora è arrivata a piedi, appare tranquilla, un tantino assente, non così sofferente. Da almeno un paio d’anni, poi, a dire del marito, ha sempre 90 anni. Mah.
Da almeno un paio d’anni, poi, a dire del marito, ha sempre 90 anni.
Dopo qualche vano tentativo di spiegare che non è possibile scavalcare le persone già in appuntamento, proviamo a coinvolgere il medico. Per tanti è una figura più autorevole di noi povere infermiere, e si sa: il dottore è il dottore. Magari bontà sua decide di fare l’ennesimo strappo alla regola.
Invece no. Il dottore è sì il dottore, ma stavolta decide che no, questa visita non s’ha da fare. E si ritrova alle prese con il meglio del repertorio teatrale dell’uomo. Tanto che non si capisce bene chi sia il vero malcapitato in questa faccenda.
Signor G., non è possibile fare quello che chiede, vado contro legge, l’infermiera potrebbe, a ragione, denunciarmi!
Noooooooo… signor dottore non si preoccupi! Io la conosco la signorina, garantisco per lei, vedrà che non la denuncia!
Le dico che non posso! Vado incontro a illecito!
Nooooooo… signor dottore non si preoccupi! Ho un nipote comandante in Finanza, un cognato maresciallo dei Carabinieri, un cugino nell’esercito… nessuno le farà niente! Mi faccia questa cortesia di vedermi la moglie, che poverina ha 90 anni e soffre molto!
Bè… se sta così male, la porti in pronto soccorso, la invieranno a visita urgente.
Ecco, non è che sta poi così male… però lei che è così gentile, ormai che è qui me la veda per favore!
La contrattazione va avanti su questo tono per qualche minuto ancora. Il dottore non cede e alla fine il signor G., si ripresenta allo sportello.
Ma veda un po’ signorina se queste sono cose…. mi hanno detto di fare reclamo, e io lo faccio! Mi dica dove devo andare, lei che è tanto brava che mi aiuta sempre.
Infatti. Meno male che lo riconosce.
Fornisco diligentemente il numero verde per i reclami e gli spieghiamo dov’è l’ufficio. Potrebbe anche andargli bene. Questi uffici si schierano a prescindere dalla parte dei pazienti, non sono interessati alle difficoltà dei vari reparti o ambulatori: il paziente che reclama ha sempre ragione e bisogna risolvergli il problema.
Diciamo che non sempre il paziente ha ragione, e questo in particolare sarebbe il classico esempio che lo dimostra. Concordo però che spesso sì, passare da questo ufficio è purtroppo l’unico modo per togliere una questione dall’impasse.
Ci aspettiamo dunque di essere contattati dall’ufficio e richiamati all’ordine, perfino di essere accusati di scarsa sensibilità riguardo ai bisogni di due anziani. Che ne sanno loro che i due anziani sono scaltri come Diabolik ed Eva Kant, e per giunta recidivi?
Suona il telefono. Ci guardiamo. Ci siamo, è il nostro pensiero.
Pronto? Sono il signor G.
Attimi di sconcerto, terrore, disorientamento… che altro è successo?
Me lo dite come devo fare per fare la visita a mia moglie, che ha 90 anni poverina e stamattina non l’hanno voluta vedere?
… sua moglie verrà chiamata, stia tranquillo. È andato all’ufficio reclami?
Sì ma era chiuso.
(impossibile, era orario di apertura).
Ha provato a chiamare il numero verde?
Sì ma non risponde nessuno!
(direi quasi impossibile anche questo. Se c’è qualcosa che deve funzionare è proprio quel numero. Altrimenti chi si deve contattare per reclamare contro l’ufficio reclami?)
Mi aiuti lei signorina, che è sempre molto gentile… Sa, mia moglie ha 90 anni…
Foto di copertina AlessandraConte da Pixabay
Foto disegno di Gerd Altmann da Pixabay
foto nel testo dal web