Indimenticabile Pippo
Ci sono voci nel firmamento dell’opera lirica che parlano all’anima prima ancora che all’orecchio, la voce di Giuseppe Di Stefano è una di queste.
Indimenticabile Pippo. Ancora oggi ricordiamo e festeggiamo il tuo compleanno: leone nato sotto il caldo sole siciliano, Giuseppe Di Stefano ha lasciato un segno indelebile nel panorama musicale internazionale.
Tenore di fama internazionale, o semplicemente “Pippo” come lo chiamavano gli amici, nasce in Sicilia, a Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania, il 24 luglio del 1921.
Come maestro, Giuseppe Di Stefano deve molto al baritono Luigi Montesanto, anche lui siciliano e primo interprete del “Tabarro” di Giacomo Puccini
Il debutto ufficiale avviene il 20 aprile del 1946, a Reggio Emilia. Interpreta Des Grieux, nel Manon di Massenet. Personaggio che lo accompagnerà in tutta la carriera e nei più prestigiosi teatri del mondo.
L’incontro con Maria Callas al Metropolitan influenzerà invece la carriera e la vita privata di entrambi fino alla tournée nel 1973 in Giappone dove le due stelle, ormai meno fulgide, si esibiranno sostenendosi a vicenda.
Indimenticabile voce generosa, quasi impavida come il suo temperamento dalle sfumature sensuali e solari, Pippo Di Stefano possedeva una ferrea tecnica, a differenza di quanti superficialmente ed erroneamente hanno creduto, che gli consentiva di assecondare la melodia con disinvoltura e autenticità.
Indimenticabile Pippo perché il suo timbro e il suo modo personalissimo di interpretare, la sua prorompente vitalità e presenza scenica rendono la sua voce ancora” moderna” e inimitabile.
Tanti, troppi, hanno cercato di cantare alla “di stefano” pensando che l’unica particolarità era “allargare” il suono.
Stupidamente e superficialmente hanno ascoltato le registrazioni del tenore.
Ricordo quando lo incontrammo durante una serata in suo onore.
II relatore e sedicente critico musicale, sottolineò questa sua particolarità travisando il concetto di canto aperto e generoso in emissione naturale intesa come un dono di natura.
Di Stefano spiegò che la sua voce era stata frutto di tanti anni di studio! Si alzò senza ritirare il premio preferendo il ristorante con noi e altri amici.
La sua carriera è contraddistinta da tanti aneddoti che, nel sottolineare la sua spumeggiante vitalità, hanno contribuito ad alimentare il mito di questo tenore unico: il piacere del gioco alle carte e le donne da un lato e l’incredibile capacità di indossare i panni degli eroi del melodramma dall’altro .
Indimenticabile Pippo, anche in Madama Butterfly; solo lui con il suo carisma e la sua voce cristallina riuscivano a dare spessore a Pinkerton, imprigionato nell’immaginario collettivo come un superficiale donnaiolo.
Rividi per l’ultima volta Giuseppe Di Stefano a Trapani quando gli fu intitolato il Teatro Margherita sede della storia rassegna musicale ”Luglio trapanese”.
Nel 2004 fu aggredito nella sua casa in Kenia, ferito rimase in coma fino alla sua morte il 3 marzo del 2008 all’età di 86 anni.
Indimenticabile Pippo, la sua voce unica ha esaltato, diviso, scandalizzato ma sempre catturato l’attenzione di musicologi e pubblico ; io credo che soltanto Giuseppe di Stefano possa davvero spiegarci il segreto della sua straordinaria arte:
“Per l’arte del canto occorrono due strumenti, la voce e l’espressione: come due grandi fiumi che scaturiscano da due sorgenti diverse, ma confluiscano in un solo magico momento della rappresentazione teatrale o dell’esecuzione concertistica di un pezzo classico o di una canzone napoletana (quest’ultima, poi, costituisce il banco di prova di tutti i grandi cantanti). Perché l’arte del canto consiste proprio nel colorire la parola con espressione, dominando il proprio strumento naturale, la voce.”
Indimenticabile Pippo ci “perdiamo” ancora ascoltando le tue magnifiche interpretazioni!