Scambio di ruoli
Salgono in metro nella stessa fermata, uno lo sfila dalla tasca, l’altro dalla borsa. Il primo, un giovane ragazzo, prende in mano il cellulare. L’altro, un signore anziano, un libro. Ognuno guarda l’altro con sufficienza, non parlo degli uomini, ma dei due oggetti. Il primo dall’alto della sua storia sfoggia l’eleganza, il secondo dall’alto della componentistica di ultima generazione sfoggia la sua agilità.
Vecchio bacucco, ma ancora c’è qualcuno che ti porta in giro?
– Vecchio bacucco, ma ancora c’è qualcuno che ti porta in giro?, lo sfotte lo smartphone.
– Giovani d’oggi, fate mille attività senza capirne il vero significato, ribatte il vecchio di carta.
– Guardami, ogni singola parte di me è un’eccellenza della tecnologia moderna. Grazie a noi le persone possono seguire in tempo reale quello che sta succedendo nel mondo, possono guardare un video o ascoltare musica, possono parlare con una persona nella parte opposta del globo, giocare e conoscere nuove persone. Tutto questo con il semplice movimento di un dito, si vanta orgoglioso il cellulare.
Il libro prontamente risponde: – Noi abbiamo un odore, un corpo e un’anima, già questo batte tutte le tue prerogative. Ciò che tu vedi essere un nostro difetto è in realtà un pregio. La fragilità è la nostra forza, gli uomini ci guardano innamorati, ci trattano con riguardo difendendoci da tutto ciò che potrebbe danneggiarci.
Non basta una caduta per farci smettere di esistere perché noi ci alziamo e, seppur con qualche acciacco, continuiamo a vivere. Bada bene, ho detto “vivere” e non “funzionare”. E quello che tu chiami limite ci rende ancor più speciali, godono di noi in ogni pagina, in ogni paragrafo e in ogni parola che conteniamo. Sono vecchio, ma non temo la tecnologia, cosa che invece fai tu. Paradossalmente sei tu che verrai rimpiazzato da un altro tuo simile, più giovane e performante di te.
Lo smartphone non ci sta e attacca: – Io posso essere anche te, ho una biblioteca immensa di libri da dove attingere. Solo io potrei contenere migliaia di te! Mentre tu non potresti mai essere me.
– Ma questo sta a significare che non hai personalità. Chi sei realmente? ribatte il vecchio di carta.
Il giovane telefono allora propone al vecchio libro una sfida: – Scambiamoci i ruoli, per una giornata tu sarai me ed io te. Questi due non si accorgeranno di nulla e io mi divertirò vedendoti impazzire dopo qualche minuto.
E così, grazie alla magia senza limiti che un racconto di fantasia può avere, i due si scambiano di ruolo.
Il vecchio signore ora ha tra le mani un cellulare travestito da libro. Il nuovo inquilino di quelle pagine, che chiameremo Cellulibro, a parte la prima sensazione di pesantezza che lo schiaccia e che lo fa sentire estremamente ingombrante e lento, realizza la tranquillità dell’attività che sta svolgendo e la comodità che trova adagiato su quelle mani aperte. Mani che gli trasmettono un gran senso di serenità e pace.
Dall’altra parte il vecchio libro, che invece chiameremo Libronino, si ritrova in un ambiente estremamente stretto e con una grande attività frenetica dentro di sé. Un fiume di informazioni vanno e vengono in ogni dove, in principio si trova disorientato e impaurito ma una volta aver preso coscienza di avere un’energia che non aveva mai sentito prima, capisce che riesce a stare dietro a tutti quegli input. Sorride e come un surfista che si diverte su onde che spaventerebbero ogni spettatore, lui è entusiasta di riuscire a cavalcarle senza mai cadere.
La carta in un attimo assorbe quella goccia salata, scurendosi
Il Cellulibro si gode un meritato riposo, percepisce la staticità delle informazioni di cui ne è veicolo e non gli mancano affatto quelle innumerevoli attività di qualche minuto prima. Ogni tanto sente la mano delicata del vecchio che lo accarezza, l’uomo improvvisamente si lascia sfuggire una lacrima che in caduta libera si infrange contro la pagina che sta leggendo. La carta in un attimo assorbe quella goccia salata, scurendosi e facendola gelosamente sua, per sempre; in quel momento, il giovane non lo sa, ma ha appena memorizzato un ricordo che, a differenza di ciò che memorizzava da cellulare e che poteva essere eliminato, in questo caso non avrebbe più potuto cancellare.
Il nostro caro Cellulibro è incredulo, vorrebbe sapere cosa ha letto, fissa l’uomo davanti a sé ma mentre sta cercando di capire cosa sia successo si ritrova a chiudersi lentamente su se stesso, abbracciando uno strano oggetto tra le sue braccia di carta. Non sa che è un segnalibro, lui conosce per nome quelli virtuali ma non ha idea di come siano realmente fatti.
a tradimento sente qualcosa infilarsi su tra le sue chiappe
Durante tutto questo, il vecchio Libronino dopo essersela spassata tra video, musica, chiamate e tante altre operazioni a cui non riesce nemmeno a dare loro un nome, sta ora riposando(anche se una leggera attività la continua ad avere), finché a tradimento sente qualcosa infilarsi su tra le sue chiappe(se mai un cellulare o un libro ne avessero), lo spavento lo fa sobbalzare tanto che il display si illumina ed il suo grido di stupore è un sonoro “BIP”! La vergogna però viene subito sopraffatta da una scarica di energia ulteriore che gli arriva a fiotti; mentre ha un filo penzolante dal culo il ragazzo lo solleva in aria, china leggermente la testa di lato e gli sorride, senza dire niente. Oh cazzo, vuoi vedere che ha sgamato tutto?, pensa il vecchio Libronino, stupendosi del nuovo gergo che gli esce tanto naturale, ma un attimo dopo gli si fa improvvisamente buio, solo per un istante e quando gli torna la vista il ragazzo non sorride più, è serio.
Un altro improvviso black out e un altro ancora per 3, 4 volte; ogni volta che riapre gli occhi il ragazzo ha un’espressione diversa da quella di prima. Il vecchio libro in panni di cellulare non sa di poter essere anche una macchina fotografica, ma ciò che sa è che comincia ad essere stanco, da quando ha scambiato il suo posto con quell’antipatico non si è fermato un attimo e nonostante sia carico di energia è mentalmente provato da quell’abuso che si sta compiendo su di lui da troppo tempo, cambia continuamente posizione da orizzontale a verticale e viceversa, per non parlare delle continue pressioni con quelle maledette dita ma quante cavolo ne ha? si domanda.
Il giovane Cellulibro invece è inattivo, ancora abbracciato con il suo amico segnalibro e la sua amica lacrima. Entrambi accompagneranno i propri padroni a lavoro, il giovane Cellulibro riposerà tutto il tempo in una borsa mentre il povero Libronino, tra cavi nel sedere, chat, video, social networks e foto, avrà poco tempo per rilassarsi e a fine giornata sarà ubriaco di esperienze.
Si è fatta sera, il giovane ragazzo e l’anziano signore tornando a casa prendono di nuovo la stessa metro ed entrano nello stesso vagone. Il libro e lo smartphone si riconoscono, stavolta non si beccano bensì si sorridono teneramente. È ora di tornare ognuno al proprio posto. E allora la magia che la penna mi regala li fa tornare ognuno nei rispettivi ruoli.
Quelle carezze lungo le sue pagine gli mancavano
Il vecchio libro tira un lungo sospiro mentre giace finalmente nel letto delle due mani aperte del vecchio. Quelle carezze lungo le sue pagine gli mancavano.
Il giovane smartphone invece sembra svegliarsi da un sonno mai fatto prima, lo fa illuminandosi e gridando un sonoro “BIP”! Quel cavo infilato su per il sedere in fondo… gli mancava.