Le banalità
Ho cercato la parola banalità nel dizionario. Mi ha ricondotto all’aggettivo banale e alla sua descrizione “privo di originalità, distinzione”; allora ho pensato a tutte le banalità apparenti della vita, a quelle cose così scontate e appunto, banali che ci sono ogni giorno e che non guardo nemmeno più, presa dalla smania di cercare, forse, l’originalità e la specialità che necessariamente dovrebbe esistere per rendere la vita degna di essere vissuta.
Ma se ci penso, quanto è banale..
il sole che sorge ogni giorno e la mia finestra che mi consente di vedere l’alba;
l’estate e il mare azzurro, l’odore di salsedine e la luce del giorno che tarda a scomparire;
Quanto è banale..
ordinare la mia pizza preferita in compagnia di chi voglio bene oppure sognare un posto nuovo da visitare e immaginarsi camminare tra le vie di città sconosciute, tra bancarelle di souvenir che porterei a casa;
Quanto è banale..
ricordare i nonni scomparsi dalla terra ma non dal cuore e afferrarli nei ricordi di bambina che non vedeva l’ora di essere… grande;
o la banalità dell’amore e del cuore che scoppia e si frantuma e si ricompone?
o dell’amicizia che ti sorregge quando cadi e ride quando si è felici.
Quanto è banale..
la famiglia, porto sicuro e alcune volte gabbia dorata per chi ha paura di volare da solo;
il cielo che vedo ogni giorno ma che non mi stanco mai di osservare;
la musica che suona i miei stati d’animo e molto spesso mi fa sentire capita;
le lacrime di gioia o di dolore che purificano il cuore;
C’è tanta banalità nei giorni che verranno, incognita del futuro che dà speranza e paura,
come c’è banalità nei giorni che si ripetono dandomi l’opportunità di condirli come desidero.
Quanto è banale..
Il passato e delle sue lezioni preziose alcune non ancora capite;
l’odore di un libro nuovo che mi fa compagnia facendomi ritrovare tra le sue pagine;
la bellezza degli alberi colorati in primavera che mi fanno pensare a quanto sia bello fiorire;
la bellezza delle foglie in autunno, meravigliose anche se cadute;
Quanta banalità negli abbracci e nei desideri che mi fanno sognare, nel regalarmi qualcosa che mi piace perché ho deciso di volermi bene.
Quanta banalità nello scattare una foto e immortalare un momento per sempre, e quanta banalità nelle parole che talvolta fanno la differenza: grazie, ti voglio bene, come stai?, non ti preoccupare.
Quanta banalità della vita, nel suo non essere mai banale.
Perché in fondo è bello vivere di banalità, di quella bellezza della vita decantata come banale che banale non è, dei momenti del presente banali che non consideriamo preziosi e che invece sono banalmente irripetibili e straordinari.
Banale no?