Marina Piccola di Capri, l’eccellenza si chiama Amitrano

Non è un’acqua qualsiasi, quella del mare di Capri. Così come il frastuono delle onde, mentre in battello raggiungi Marina Piccola, è del tutto tipico e diverso che altrove. Certo, sono solo sciocchezze. Le onde non fanno in effetti un rumore diverso a Capri che a Panarea. Ma la sensazione è quella; e immersi tra la sconcertante bellezza naturalistica dei faraglioni e delle grotte naturali si percepiscono i tratti del tutto speciali del posto, e la sensazione distintiva dell’unicità ti accarezza il cuore a Capri come in pochi altri posti.

Gennaro Amitrano ha adottato Capri molti anni fa, insediandosi inizialmente nella famosa Piazzetta. O forse è stata piuttosto Capri ad adottare lui, trentatreenne originario di Massa Lubrense, chef per vocazione e insieme per destino compiuto.

Si potrebbe ben parlare di un percorso affermato e definitivo, vedendo il ristorante da lui gestito nella baia di Marina Piccola con la presenza ineffabile e insieme sostanziale della compagna Marianna Vertecchi; se ne potrebbe dire così già soltanto abbracciando con uno sguardo gli interni, dal lusso composto e signorile per quaranta esclusivi commensali, e alzandolo poi verso l’incantevole scenario che si propone dalle ampie vetrate, che dominano una baia che si fregia di un paesaggio superlativo persino agli occhi di Dio.

Lo stesso si potrebbe affermare passando dalla forma alla sostanza, che nell’equilibrio dei sapori e nella ricercatezza degli abbinamenti vedono in Gennaro una nuova star della cucina internazionale. Solo conoscendolo, però, tutto il sentimento si dilegua, e appare evidente che no, non c’è niente ancora di compiuto, essendo concretissima la sensazione di trovarsi al cospetto di un progetto che promette costante evoluzione e inarrestabile divenire.

Se è vero com’è vero che il talento ha sempre riscontro nella necessità di mettersi costantemente in discussione, in Gennaro l’umiltà si eleva a tratto distintivo. Dal basso del suo profilo, del tutto irriverente se si pensa alle sue esperienze da Vissani e Alain Ducasse, Gennaro propone con assoluta naturalezza una cucina semplice ed eclettica, giocando – di ludum in fondo si tratta – con contrasti dei sapori e accostamenti illuminanti, che lo conclamano come fuoriclasse naturale, figlio d’arte del padre Raffaele, che sulla costiera sorrentina ha tracciato il segno e segnato la via, fornendo a Gennaro radici per non dimenticare e ali per volare ancora più in alto e più lontano.

Ne sono esempi lampanti, intanto, il cappellaccio con cacio, pepe e pere, il cui nettare contrasta superlativamente col caseario, vero spunto d’estro che si fa accogliere dal palato con una eco di assoluta libidine. Che dire poi degli spaghetti aglio, olio, peperoncino e cacao, che dettano vera e propria legge in ambito di persistenza, con incomparabile equilibrio di sapori.

Fa da sfondo una brigata di cucina non tanto agli ordini dello chef quanto suo vero e proprio complemento: è la cifra questa della vera passione, che si tramuta in rispetto e, per vera e propria naturale vocazione di quello, in naturale autorevolezza, contraltare dell’autorità gestionale con la quale anche master chef di rango faticano a ottenere lo stesso livello di servizio dai propri collaboratori.

Il rombo al nero alla luciana arriva come secondo, e rappresenta la vera e propria punta di diamante dell’esperienza proposta, sia per l’impiattamento ineccepibile, che anticipa alla vista l’esperienza del gusto, sia per il sapore, netto e determinato, proprio di una cucina che predilige la semplicità, senza eccedere in vani ghirigori perché forte dell’assoluta qualità della materia prima.

A innaffiare il tutto troviamo la sacrosanta scelta dei bianchi Caggiano di Taurasi, che brinda insieme agli ospiti coi Docg Bechar Fiano di Avellino e Devon Greco di Tufo. Seguono all’eccellenza dei primi abbinamenti, ma non certo in quanto ultimi, un Grayasusi Val di Neto IGT di Ceraudo, e il vin de dessert dei Pirenei da Grenache Noir “Domaine de la Casa Blanca Banyuls Roudoluere”. Una carta dei vini curata dal Garage del Vino di Spoleto, tanto selezionatissima quanto articolata e complessa, che non trascura la tradizione consentendosi punte di altissima qualità.

Non manca alla proposta un occhio al marketing, che prende spunto dalla crisi appena trascorsa per lanciare il forty-forty: un menu riservato agli under quaranta e dal costo di altrettanti euro, basato sulla cucina tradizionale e introdotto per avviare i più giovani alla frequentazione della cucina più esclusiva, senza rinunciare a nulla, con piatti di punta dello chef e vini inclusi.

Tradizione, esclusività, estro e ambizione. Sono gli ingredienti presenti tutti insieme che fanno del Ristorante Gennaro Amitrano in Capri un suggerimento sicuro per chi voglia fare esperienza di alta gastronomia. Vero punto di riferimento a Marina Piccola di Capri. Non perdetelo.

Siamo stati al:
Ristorante Gennaro Amitrano
Via Marina Piccola, 120
Capri (NA)
Si ringrazia l’Ufficio Stampa