The Problem
L’amore non ha colore, ma colora l’esistenza di due persone che decidono di condividere tempo, spazio, sguardi, sorrisi. Gli anni passano, l’amore si imborghesisce e gli sguardi divengono paturnie, i sorrisi diventano problemi, e ci si ritrova stravaccati sulla poltrona senza accorgersi che l’altro pennello della relazione è lì, immobile, in attesa, segretamente colpevole.
The problem è la storia di una coppia trentenne al decimo anno di matrimonio: lui troppo impegnato a preparare lezioni che forse neanche lo interessano, lei invece in uno stato catartico di ricerca di stimoli che un matrimonio ormai stantio non può più darle.
Ma cosa accade se in un tardo pomeriggio di una quotidiana giornata lei annuncia di essere incinta di 7 mesi? Cosa accade se quella illusoria e statica mancanza di flussi emozionali viene stravolta da una serie di confessioni sempre più intricate e grottesche? Ne viene fuori una commedia sorprendente che lascia lo spettatore libero di invadere un microcosmo familiare inaspettatamente comico, permette di avvicinare lo sguardo come chi guarda da dietro le persiane semiaperte e ritrovarsi seduti lì, sulla poltrona di pelle, in mezzo a un marito e a una moglie che si ritrovano a essere ancora sposi dai desideri inconfessati e inconfessabili, spazzando via la puzza di muffa che gli anni di convivenza appiccicano addosso.
The Problem cattura, fa ridere, riflettere, in una cornice scenografica semplicissima che viene gradualmente riempita e ridisegnata dalla verve dei due protagonisti, dalla loro straordinaria capacità di anticipare con il corpo e con lo sguardo ciò che le parole a volte non riescono a esprimere, ma che poi inevitabilmente sono costrette a dire.
Ed è strano ritrovarsi nella condizione di chiedersi se la storia di quella coppia in fondo è anche la tua storia, è strano comprendere come i segreti alle volte siano meno segreti di quanto pensiamo.
Si torna a teatro, finalmente, con uno spettacolo del duo Areté Ensemble dalla poetica avvincente. Si torna a teatro e si riprende possesso di uno spazio per la mente e per l’anima, troppo tempo ingabbiato e costretto nei quadrati asettici di uno schermo. Si torna a teatro nella meravigliosa cornice della corte all’aperto del Palazzo Pesce a Mola di Bari, con la certezza che nulla, nulla può sostituire l’energia che un palco regala a chi decide di viverlo da attore e da spettatore.
Abbiamo visto:
The Problem
di A.R. Gurney Jr.
Tradotto, diretto e interpretato da Annika Strøhm e Saba Salvemini
al Palazzo Pesce di Mola di Bari