Buongiorno notte, vincitore ex aequo Sez. Junior Ennio Minuto Premio Patti 2020
Racconto vincitore ex aequo Sez. Junior Ennio Minuto “Premio Patti” 2020 scritto dal più giovane tra i concorrenti, Cristiano Maria Tschinke.
Mi resi conto che stavo parlando da solo ma non ci feci caso
campagna è così, ti sembra di profferire inutili suoni ma è la Luce che ti parla; a te tocca rispondere, è questione di cortesia!
Quindi, a un tratto mi misi a riflettere sulla sua importanza. La luce è fonte di ogni vita; è grazie a lei che possiamo vivere; a volte, può essere pericolosa quando ti acceca e, per certi versi, fastidiosa quando devi svolgere lavori pesanti e lunghi come fa il contadino. Ebbene si, sono io il contadino! È da quando sono pensionato che vivo qui.
Grazie ai miei guadagni ho comprato questa bella casetta, al centro di una bella radura. Ho deciso di provare a fare, a sentire ciò a cui erano stati sottoposti gli antichi pionieri; cioè alzarsi all’alba e cominciare a lavorare alla prima luce e andare a dormire subito dopo l’avvenire della notte per svegliarsi, poi, all’alba dell’indomani. Dopo qualche ovvia riflessione filosofica, avrei dovuto prepararmi per cominciare la mia giornata. Con abiti campestri, appena lavato e sazio di pane e uova per colazione, mi avviai a incominciare il mio lavoro immaginando già di dare il bentornato ad una delle notti profonde e silenziosissime che oramai mi appartenevano.
Conducevo quella stessa vita da 10 anni e, però, avevo l’impressione che quel giorno sarebbe stato diverso.
Decisi per prima cosa di andare a vedere la piantine di pomodori e mentre mi ero incamminato notai quanto era bello il cielo; sarebbe stata una splendida giornata. Ogni volta che godevo della bellezza mattutina, mi sembrava che fosse come se la natura volesse ringraziarmi per qualcosa, forse per ciò che, in fondo, avevo fatto per lei in tutta la mia piccola vita. Perché no! Conducevo quella stessa vita da 10 anni e, però, avevo l’impressione che quel giorno sarebbe stato diverso.
Mentre camminavo nei campi sentivo fiorire le margherite man mano che le accarezzavo attraversandole, vedevo le spighe di grano ancora poco dorate inebriarsi al vento ondeggiando di qua e di la e sentivo gli uccelli cinguettare in un modo che mi appariva diverso dal solito, quasi che tutti loro fossero felici di vedermi. La natura era viva e la luce mi era amica! Dopo ore di incommensurabile fatica e di dedizione, si avvicinava la fine della giornata. Come avevo pronosticato la giornata non era stata insopportabile ma in campagna quando si lavora si suda ugualmente. Non avendo orologio non sapevo esattamente che ore fossero ma il sole cominciava ad abbassarsi sull’orizzonte segnando l’ora al suolo con la sua ombra; infatti, avevo piantato un bastone e dedussi che dovevano essere circa le 7 (di sera ovviamente). Raccolsi le ultime fragole prima di ritirarmi per andare a cenare. Per coglierle ci
misi tanto tempo , ci voleva dedizione e, sopratutto, bisogna armarsi di buona volontà. Questi buonissimi e dolcissimi frutti rossi sono, infatti, impegnativi nella raccolta.
Mi eclissai in una nuova notte aspettando ancora la luce del giorno dopo
dalla mia stanchezza. A fatica mi trascinai per le scale per buttarmi sul letto e godermi il meritato riposo. Così come ad inizio giornata avevo detto “Benvenuta luce” adesso davo il “Buongiorno notte” a quelle ore di agognato riposo. Mi eclissai in una nuova notte aspettando ancora la luce del giorno dopo. A domani.