Cantina La Barbera, storia di perseveranza
Quella che stiamo per raccontarvi è la storia di una rinascita, che già dall’inizio assume i contorni di una sfida; è una storia di amicizia e di passione, di dolore e di perseveranza, di tenacia e, forse soprattutto, d’amore. Siamo a Napoli, in via Morghen, al civico 36/A. E’ il 1999. Alberto Turco si innamora di un locale, ampio spazio esterno, due sale interne molto grandi. Lo fa suo: è il sogno di una vita. Nasce Cantina La Barbera, e nasce come vineria di qualità, che punta alla selezione nei tempi in cui la quantità cominciava a cedere il passo alla qualità dell’offerta. Sono anni difficili, ma il locale risponde, forte del sacrificio di Alberto e di una proposta gastronomica mai banale. La strada della qualità è sempre una strada in salita.
una storia di amicizia e di passione, di dolore e di perseveranza, di tenacia e, forse soprattutto, d’amore
Il restyling è prodigioso e per i tempi nettamente all’avanguardia: alle due sale superiori si aggiunge una cantina con un pregiato tavolo di degustazione collocato su botti e posto a centro sala, e viene valorizzato lo spazio esterno, che è adesso un bel giardino, particolarmente apprezzabile nelle calde serate estive. Ci si rimbocca le maniche insieme e, tra grossi sacrifici, il locale risponde ancora.
Inizia un buon periodo. L’amicizia già antica si rinsalda ulteriormente, come sanno fare solo le storie d’amicizia vera. Da amici, ben presto si diventa quasi fratelli. Durerà poco, troppo poco per essere vero. Alberto scomparirà sei anni dopo l’inizio del progetto insieme. Inizia il tempo più duro; all’incredulità si sommeranno presto altre difficoltà.
Ma le storie di vera passione sono anche storie di vera perseveranza. Per anni lontani dalle luci della ribalta, avendo faticosamente costruito nel tempo un rapporto unico con la clientela, Antonio e Alfonso, nel ricordo e certi della sicura approvazione di Alberto, decidono di proporsi in maniera ancora diversa. Anche la proposta si è evoluta e differenziata ulteriormente, adesso affidata agli chef Igor Margotti e Fabiana Ferrucci. In una prospettiva di continuità sarà sempre la carne alla brace a farla da padrone, con preparazioni che annoverano le bistecche più nobili e insieme esaltano e riscoprono il valore perduto dei tagli considerati (a torto) anche meno pregiati. La tartare di diaframma di manzo con crackers di capperi, polvere di pomodoro e maionese di limone è una squisita bontà che rende finalmente giustizia al diaframma, troppo a lungo considerato frattaglia per meno abbienti. Indimenticabile la selezione di formaggi del maestro affinatore Elio Testa, e di assoluto pregio la carta dei vini adattata dal sommelier Steffen Wagner.
Era il mese di febbraio, quando con grande entusiasmo veniva lanciato il nuovo corso. Del virus nemmeno si parlava; circolava forse qualche trafiletto riportante notizie dalla lontana Cina. Presto avremmo scoperto quanto la Cina invece fosse vicina. Sarebbe venuta la quarantena, e ogni nuovo corso sarebbe stato sospeso. Il mondo aveva messo pausa.
non tanto importa quante volte si cade, ma quante ci si rialza
Notevolissima la scelta dei cocktail, accompagnati da tapas tra cui risultano indimenticabili la cheesecake tartare di diaframma tarallo e birra e il carpaccio di bufala affumicato a freddo, con burratina, gel di pomodoro crunch e fresella napoletana.
Ci sono posti dove si mangia, con più o meno qualità. Altri, dove il cliente si comincia a sentire un ospite gradito. Altri ancora, pochi, sono i posti che hanno una storia. Infine, rari tra i rari, solo alcuni hanno un’anima. Cantina La Barbera è uno di questi; ed è per questo che vi invitiamo a farci un salto.
Siamo stati da Cantina La Barbera (Napoli, via Morghen 36/A).
Per la presentazione alla stampa delle nuove proposte gastronomiche.
Si ringrazia l’Ufficio Stampa.