Che musica, ragazzi!
“Hai sentito che musica hanno composto i nostri ragazzi?”
“Non chiamarli ragazzi, sono artisti”
Ogni volta che con orgoglio ascolto i nostri musicisti mi risuonano le tue parole.
Hai ragione anche stavolta, anche ora ma non riesco a non essere orgogliosa dei nostri artisti;
come una madre che dopo aver sussultato per i primi incerti passi guarda da lontano sorridendo i
piccoli correre verso la vita.
Hanno tutti conquistato un posto privilegiato nel mondo della musica ma quando penso a loro li
rivedo giovani, allegri e speranzosi .
Nei loro occhi ancora oggi leggo il piacere di fare musica e l’affetto di farla per me o meglio per te
attraverso me.
Fabio, il primo dei nostri ragazzi, pianista raffinato e con te pianista accompagnatore per i cantanti.
Era un pomeriggio d’estate di ventitré anni fa quando tra le piante di bonsai in esposizione a Villa
Niscemi in un periodo di grande fermento intellettuale per la nostra città, ci imbattemmo
in Nino ed Enza, genitori di Fabio Buccafusco. Una breve conversazione ed un appuntamento con
l’irruenza e intuizione artistica ed empatica che ti appartenevano.
Fabio, il primo dei nostri ragazzi, pianista raffinato e con te pianista accompagnatore per i cantanti.
Tanti ,troppi episodi allegri hanno contraddistinto le vostre performance.
Quella volta che il pianoforte si ruppe mentre Fabio suonava la romanza del Don Pasquale: tu
aspettavi l’attacco per iniziare; quelle note il pianoforte non le suonò ,tu cantasti e alla fine nel
ringraziare il pubblico e il pianista ridendo lo presentasti al pubblico con il tuo “brrravo!”
Oggi il nostro ragazzo è qui davanti a me ed insieme al gusto delle pietanze siciliane gustiamo i
ricordi ma assaggiamo anche il presente ed il futuro.
Lo intervisto come fa il bravo giornalista davanti ad una celebrità.
Dall’inizio dello studio del pianoforte alla tenera età di nove anni passando per l’incontro con
Kaleidos e con te .
Quei pomeriggi trascorsi davanti al pianoforte tra musica e chiacchiere con l’affetto di un padre,
con la devozione di un figlio .
Il destino ha voluto, benché da anni trasferito all’estero, che fosse presente per salutarti e lo ha
fatto con le copiose lacrime che solcavano il viso, struggente affetto.
“Perché ti sei trasferito a Salisburgo?”
A Salisburgo un autore teatrale cercava un musicista per uno spettacolo, e l’italiano, come ti
chiamano, ha regalato la sua creatività
“Nel 2000 ho scelto di trasferirmi definitivamente all’estero perché sentivo la necessità di nuovi
stimoli musicali e l’Austria e in particolare la città di Mozart stimolano particolarmente chi vuole
fare della musica la propria professione”
Salisburgo, la città di Amadeus, della musica e dello strudel e anche delle meringhe che si
sgonfiano appena appoggi la forchetta.
Sorridi ricordando la cena in un tipico restaurant im Garten ; ecco, gli episodi della nostra vita si
intrecciano con la tua professione.
E poi lo sviluppo della tua carriera da pianista a compositore . Per caso ma anche per maturità
artistica.
A Salisburgo un autore teatrale cercava un musicista per uno spettacolo, e l’italiano, come ti
chiamano, ha regalato la sua creatività: un mixer di culture che solo l’arte può sapientemente
amalgamare.
“Come pianista la maggiore responsabilità è quella di eseguire in modo corretto e con tutte le sfumature
interpretative musiche già composte da altri e collaudate; come compositore la sfida e la
responsabilità” vanno ben oltre.
Oggi per festeggiare i venticinque anni di attività insieme agli altri splendidi ragazzi – “Non chiamarli ragazzi, sono artisti” – hai prestato la tua vena creativa per musicare i racconti .
“Una bellissima esperienza” mi dici, “il racconto è bellissimo, l’ho immaginato diviso in diverse fasi e
ogni parte corrispondeva ad una emozione”.
La stessa che abbiamo provato quando lo abbiamo sentito in anteprima.
La stessa emozione che tutti i MIEI RAGAZZI mi regalano quando riempiono la mia casa e il mio
cuore.
Adesso maturi artisti vi aspetta un’altra sfida, quella di continuare a dar voce all’arte in questo
strano periodo.
La musica post covid è realtà ed è firmata da voi .
Che musica ragazzi avete dato alla mia esistenza!