João Tordo, Biografia involontaria degli amanti
«Ti è mai capitato di sentirti in presenza di qualcosa di soprannaturale?»
«Soprannaturale?»
«Una cosa chiamata amore, che in natura non accade. E dunque, soprannaturale. Non c’era nessuna ragione per cui quella donna fosse lì, in quel momento, quando credevo di essere giunto alla fine. E invece è apparsa. Non avevo posto per l’amore, eppure mi è capitato. Senza che lo cercassi, senza che facessi un solo gesto per raggiungerlo. È semplicemente successo. Per qualche anno ho creduto che anche la mia vita fosse soprannaturale, che vivevo in un regno diverso o che condividevo un luogo che era l’antitesi di questo mondo, nel quale non vediamo che disillusione e monotonia. Per questo, quando nel programma radiofonico mi hai chiesto se avevo incontrato l’amore, ho avuto l’impulso di rispondere che l’amore non si incontra mai, perché non è predisposto per essere incontrato. Che non ci accade quando vogliamo, ma quando siamo distratti o addormentati».
João Tordo, Biografia involontaria degli amanti