A casa di Parenti (Serpenti)
Nel mio microscopico paese siciliano ci conosciamo tutti, ed è molto rassicurante sapere che per un pugno di sale o per un passaggio alla marina puoi andare a bussare alla vicina di casa che armata di grembiule sporco di sugo si mette immediatamente a tua disposizione.
Ieri al Teatro Palazzo in fondo è accaduto proprio questo, sono tornato in paese, ed ho vissuto la storia di due vecchi che attendono come ogni anno di festeggiare il Natale con i propri figli; una delle tante storie che fra vicini ci si racconta davanti ad un bel caffè bollente.
La casa è umile e piena di ricordi, e di ricordi il capofamiglia ne ha talmente tanti che la memoria ne ha lasciato scappare qualcuno. Insieme a lui c’è Trieste, moglie ma prima di tutto mamma di quattro figli, “le creature”, che hanno spiccato il volo lasciandola in una casa fredda, che neanche un braciere può riscaldare (figuriamoci una stufa a gas).
Non c’è niente di male a far ridere la gente, anche quelle sono emozioni.
C’è un’Italia piena di contraddizioni, l’Italia del volersi bene ma ognuno a casa sua, un’Italia di solitudine, di rabbia, di amarezza, un’Italia vera.
Tutto cambia però quando le distanze devono accorciarsi, quando si viene messi faccia al muro con l’obbligo di prendersi cura dell’altro, quando una madre diventa figlia e chiede una culla per sé. Lì, in quell’istante, la schiena si ingobbisce e dei figli rimane solo l’ombra di un serpente.
Straordinarie le scene in movimento curate da Roberto Crea e il progetto luci di Salvatore Palladino che come regali di Natale ti sorprendono e ti riscaldano.
Parenti Serpenti lascia lo spettatore libero di violare il sentimento di una famiglia complessa, e lo mette nella condizione di chiedersi se la storia del vicino in fondo è anche la sua storia. Non c’è niente di male a far ridere la gente, anche quelle sono emozioni, figuriamoci poi quando il ridere, come in queso caso, è colorato da un ventaglio di altre sorprendenti suggestioni emotive.
Abbiamo visto Parenti Serpenti
di Carmine Amoroso
con Lello Arena, Giorgia Trasselli, Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Serena Pisa, Fabrizio Vona
Regia di Luciano Melchionnaal Teatro Palazzo di Bari
Si ringrazia l’Ufficio Stampa