Battaglie e Battaglie
Ci sono battaglie da affrontare ogni giorno.
Alcune sono buffe. Come non perdere un treno per chi è ritardatario; come non trovare il compare di un calzino spaiato per chi è disordinato; come non sgocciolare sul pavimento dopo una doccia per chi è disattento; come bruciacchiare il pane messo a tostare per chi al mattino avrebbe voluto dormire quei cinque minuti in più; come non cedere alla tentazione di mangiare un gustoso cioccolatino dopo i pasti per chi è troppo goloso.
Ci sono battaglie da affrontare ogni giorno e per tutta la vita. Alcune arrivano all’improvviso a spiazzarci, a metterci alla prova perché la vita è così, ti sorprende senza avvisare, nel bene e nel male. Quelle battaglie le devi abbracciare forte per evitare che ti soffochino, e poi combatterle.
E di che battaglie si tratta? Beh ci sono quelle che sono travestite da opportunità e opportunità lo sono davvero, ma per far sì che lo diventino, bisogna prima lavorarci un po’.
A momenti alterni tirano fuori il peggio o il meglio di te perché alcune volte quando combattiamo non siamo ancora in grado di farlo e allora erriamo, mettiamo avanti il piede sbagliato e tiriamo il pugno senza il braccio piegato facendoci male e arrabbiandoci, perché ci guardiamo allo specchio e non ci riconosciamo, ci vediamo feriti, diversi e stanchi. Ci vediamo peggiori.
In alcuni casi siamo troppo severi con noi stessi e troppo bravi ad accostare alla parola ferita, graffio, schiaffo, la parola debolezza. Sì, perché una persona “forte” non si sarebbe mai ferita no? Non avrebbe quel graffio sul viso che brucia quando una lacrima scende. Solo una persona debole si ferisce e si stanca, alcune volte piange. Battaglie perse?
E invece no, battaglie ancora accese e forse segnate da una caduta e una lacrima, ma ancora tutte da combattere, se sono battaglie giuste però.
Ci sono battaglie da affrontare ogni giorno. Alcune sembrano proprio le nostre, ma in realtà non ci appartengono e la vera battaglia e imparare e riconoscere che non lo siano. La testardaggine è un’arma a doppio taglio che ci fa combattere ma talvolta insistere dove invece bisognerebbe deporre le armi e abbassare le braccia per non sferrare più pugni nei confronti di un nemico che non è il nostro.
In quei casi Noi siamo il nostro nemico e la battaglia da vincere è quella che ci porta alla consapevolezza che rinunciare non vuol dire perdere e basta, ma guadagnare anima, cuore e coraggio nei confronti delle battaglie che ci porteranno lontano e che ci consentiranno di guardarci allo specchio e vederci più belli, perché quei graffi incorniceranno il nostro sorriso e ci renderanno unici, soprattutto agli occhi di noi stessi.
Battaglie. Alcune da abbandonare, altre ancora da combattere. Alcune da perdere, altre da vincere, altre ancora da pareggiare. Combattiamo solo quelle che ci rendono fieri di averle combattute.