Antigone, in nome di tutte le donne!
Antigone, produzione del Teatro Stabile di Catania, sbarca sulla costa napoletana, gridando il suo fermo dissenso dalle tavole del palcoscenico del Teatro Bellini di Napoli. Dalla mitica tragedia di Sofocle, nuovi sono l’adattamento e la traduzione per mano di Alessandra Vannucci e Laura Sicignano che ne cura anche la regia.
Per i pochi che non conoscono la trama, Antigone si oppone ad un editto di Creonte, suo zio. Creonte era il tutore di Eteocle, re di Tebe, ma divenne anch’egli re con poteri assoluti dopo la morte di Eteocle, avvenuta in duello per mano del fratello Polinice per il possesso del trono, perdendo, quest’ultimo, a sua volta la vita. Creonte emana un editto secondo il quale nessuna degna sepoltura debba essere eseguita per Polinice. Antigone però, fidanzata del figlio Emone, e sorella dei duellanti, disattende al volere del re, così da essere condannata a morte murata viva. Intimorito poi dalle parole di Tiresia Creonte la libera, ma troppo tardi: Antigone è già morta, e l’evento induce Emone a uccidersi sul corpo dell’amata.
Il testo di Sofocle ha attraversato indenne i secoli, conservando intatti i suoi messaggi intrinsechi, la forza del dolore di tutte le donne coinvolte nella vicenda
È chiara la distinzione che fa Sofocle tra i ruoli maschili e femminili nella società dei tempi. Ed è altrettanto chiaro quanto valore eroico attribuisca all’uno e all’altro genere. Antigone si ribella alla società tutta, non solo a Creonte. Si ribella ad un sistema, ad un modo statico e inumano di valutare la preziosità della vita, si ribella alla percezione maschile del genere femminile. E in fondo, diciamolo, quanta tristezza suscita l’ammettere che ancora oggi dopo secoli e secoli, tante, troppe, innumerevoli donne di nome Antigone hanno ancora necessità di gridare il proprio pensiero. Che indossino un burqa o una gonna corta poco importa, come dice Ismene alla sorella, le donne sono sottomesse al volere degli uomini, è un dato di fatto. E in questo basico concetto sta tutto l’immenso valore e la totale universalità di Sofocle.
Antigone è condannata e i cittadini di Tebe protestano sommessamente, fino a tributare un lungo applauso stavolta di nuovo dalle poltrone rosse del Bellini
Abbiamo visto “Antigone”
Al teatro Bellini di Napoli fino al 12 gennaio 2020
Per info qui
In tournee fino a marzo, la compagnia toccherà le città di Cesena, Genova, Borgo San Lorenzo, Lecco, Tortona, Treviso, Milano, Cecina, Verona, Bassano, Trieste, Lamezia, Caltagirone, Messina e Firenze.