Ma come è bello vivere in un’isola!
La vita in un’isola è idealizzata con tocchi di mare azzurro che si confonde con il cielo e aria leggera, se ne parla guardandola dal mare che accompagna e non da quello che circonda e con certezza la si dipinge come una condizione di quasi privilegio, perché quel mare così bello può soltanto portare serenità. E ci si sente come in vacanza.
E la vita invece? Beh, la vita in un’isola è un po’ diversa, diversa dalla vacanza intendo.
Luoghi tutti vicini ma lontani e poco raggiungibili con facilità, anche se si è in un’isola.
Abitanti tutti uguali ma alcune volte troppo diversi, collaborativi troppo poco spesso, anche se si è in un’isola, per tutti la stessa, per tutti quella che
“potremmo fare di più”
Paesaggi meravigliosi di tutti e di nessuno, conosciuti ma non valorizzati, prigionieri non di un’isola, ma di pigrizia alimentata da troppe scuse perché una terra incolta non è più bella di una curata e rispettata nel suo essere incontaminata, selvaggia, isola.
Confini frastagliati come le coste che alcune volte sembrano ostacoli.
E allora ti viene voglia di arrabbiarti con quel mare, perché sembra troppo esteso e l’orizzonte troppo lontano. Lo vorresti acchiappare, ma le barche, sulla tua isola, arrancano un po’.
E allora ti viene voglia di arrabbiarti con il cielo, che poi non sai più se è il cielo o il mare, perché vorresti andare più in alto, ma il lassù finisce troppo in basso. Vorresti salire qualche altro gradino ma le scale, sulla tua isola, scricchiolano un po’.
E allora ti viene voglia di arrabbiarti con te stesso, perché il tuo orizzonte non è troppo lontano, invece è troppa la paura. Vorresti superarlo quel timore, ma i fantasmi, nel tuo io che è anche la tua isola, vincono ancora.
E allora ti viene voglia di arrabbiarti con la paura, che poi non sai più se è la paura o sei tu, perché vorresti andare oltre, ma le insicurezze, nel tuo io che è anche la tua isola, insistono ancora.
E sì, con la paura ci si deve arrabbiare, con la nostra paura e quindi con noi, per andare lontano.
Per costruire ponti tra la nostra isola e le mete da raggiungere.
Perchè sta a noi cogliere nelle mille sfumature del blu del mare, quella che più si avvicina alla luce.