Disney, Star Wars, e Un Nuovo Scacchiere
Dal 12 novembre di quest’anno il servizio streaming Disney + è disponibile negli Stati Uniti d’America.
Qui in Italia arriverà solo a marzo 2020, ma dai primi titoli che il colosso cinematografico ha rilasciato sulla piattaforma è già possibile tracciare un’analisi, più o meno approfondita, di quali saranno i piani futuri della casa di Topolino.
Negli ultimi anni la Disney è riuscita a diventare una delle più grandi, se non la più grande ed influente media company del mondo. Dopo l’acquisizione di Marvel Entertainment, 20th Century Fox, e Lucasfilm LTD, Disney ormai possiede un impero cinematografico e dell’entertainment impossibile da rivaleggiare, contro cui praticamente nessuno può essere davvero competitivo.
Disney espande il suo modello industriale in tutte le aree e direzioni dove ritiene si possa investire bene e raccogliere frutti certi e sicuri, un concetto che nel business dell’entertainment è più unico che raro. È infatti uno dei settori economici che presenta la maggiore possibilità di rischio per un imprenditore, ma alla Disney sembra che abbiano trovato il modo di bypassare il problema. Come? Acquisendo nella loro scuderia i marchi, mondi creativi e creature cinematografiche più redditizie e importanti nell’immaginario collettivo mondiale. Tra questi troviamo i franchise dei supereroi Marvel e quello della saga fantascientifica di Star Wars, creata diverse decadi orsono da George Lucas.
In particolare mi interessa soffermare l’attenzione sulla nuova serie targata Star Wars The Mandalorian. Secondo alcuni si può già considerare il miglior Guerre Stellari dai tempi de L’Impero Colpisce Ancora, e probabilmente è così. Seguendo avventure e vicissitudini di un cacciatore di taglie (stile Boba Fett anche se non è lui), ci inoltriamo in un mondo spaziale pericoloso, fatto di criminali, tagliagole e strane creature. The Mandalorian ci traporta in uno scenario da film western classico, condendo il tutto con la fantascienza e le caratteristiche proprie dell’Universo di Star Wars. In questo modo riesce ad innovare formule di storytelling già esistenti e a creare una nuova mitologia in seno a quanto già fatto nei decenni passati. Strizza l’occhio ai fan del passato, offrendo però un tessuto narrativo che appare nuovo, innovativo.
Se analizziamo bene il prodotto scopriremo però che la logica con cui è stato concepito e prodotto non è molto lontana dalla stessa logica che sta dietro l’universo dei cinecomic Marvel. Un grande universo cinematografico, dai confini labili e canoni caratteristici e immediatamente identificabili, all’interno del quale possono avvenire infinite storie e racconti e si possa inserire costantemente nuova linfa creativa, sia nelle trame che nei personaggi. Non a caso, prima di ogni episodio di The Mandalorian, compare una specie di sigla di Star Wars: le facce di Darth Vader, D3PO e altri personaggi si susseguono, lasciando poi il posto al logo della saga. Nello stesso modo anche i film Marvel sono accompagnati da una piccola sigla che precede il film, dove compaiono strisce di fumetti di diverso tipo che infine sfociano nel logo Marvel.
Da quest’analisi si può dedurre che Disney voglia trattare Star Wars allo stesso modo di Marvel. Portare avanti i vecchi miti, incrociando il loro patrimonio ereditario con nuovi innesti e creazioni originali, in modo tale da realizzare un perfetto connubio tra la tradizione e l’innovazione. Con universi ben strutturati, amati fino al midollo da milioni di persone e idee creative audaci e d’alto livello, Star Wars e Marvel potrebbero andare avanti all’infinito, dal momento che, dato il contesto di riferimento, sarà sempre possibile creare nuove vicende e nuovi episodi che si susseguono e aggiungono spessore ai franchise già esistenti.
C’è da chiedersi se tutto questo possa essere ancora considerato cinema e arte oppure diventi intrattenimento da parco divertimenti, come il regista Martin Scorsese ha di recente etichettato i cinecomic Marvel. Sinceramente ritengo l’interrogativo di scarso interesse, dal momento che non penso che si possa affrontare il discorso in questi termini. Non esiste un cinema d’autore superiore al cinema d’intrattenimento e viceversa. Esistono solo film che emozionano, toccano, divertono e intrattengono, in maniera differente e con scopi distinti. Ciò che dovrebbe interessare a un pubblico è la possibilità di avere a disposizione tanti titoli diversi, per gusti diversi, persone diverse e soprattutto occasioni diverse. C’è la serata dedicata alla riflessione che solo un film d’autore può regalare, ma c’è anche la sera in cui siamo talmente stanchi che farci coinvolgere in un cineuniverso, in cui ci sentiamo a casa e in famiglia, si rivela la scelta migliore. D’altra parte, il compito principale del cinema è quello di cullarci ed emozionarci con le sue infinite storie e personaggi, e anche i prodotti più commerciali possono, a volte, presentare caratteristiche di questo tipo.
The Mandalorian continua a portare avanti le storie di Guerre Stellari all’interno del suo mondo di riferimento, così come i Marvel raccontano i supereroi nella loro maniera unica e irripetibile. Il disegno industriale di Disney quindi è chiaro: ripopolare questi universi, mantenendo la nostalgia per il passato ma anche uno sguardo aperto verso il futuro. The Mandalorian è il primo esempio riuscito di questa filosofia applicata nella pratica. Vedremo che cosa ci riserverà in futuro la Disney e che cosa ci offrirà sulla sua attesissima piattaforma streaming.
Nel frattempo che la forza sia con voi!